Anche quest’anno il periodo di festa è arrivato e io sono sempre molto contento per il riposo e il divertimento assicurato. C’è una cosa, però, che mi disturba: la mia famiglia smette di andare a messa e questa cosa non mi fa sentire bene.
Complimenti. Vedo che stai imparando ad ascoltare la tua coscienza e che rifletti su ciò che ti fa sentire bene o male con te stesso. Ciò dimostra che stai diventando grande, perché inizi a pensare con la tua testa. Quando scopri che un certo comportamento non ti fa sentire a posto, è sempre il caso di fermarsi ad approfondire, a indagare meglio. La coscienza è un campanello d’allarme importante da non reprimere mai. Detto questo, rispondo alla domanda. È bello andare in vacanza: è salutare per il corpo concedersi un po’ di riposo e di svago, ci si rigenera; è bello pure conoscere Gesù e passare il tempo in sua compagnia, come lo si fa con gli amici del cuore. Ma la cosa più bella di tutte è portarsi in vacanza Gesù. Perché una cosa non esclude l’altra. Si tratta di imparare a coniugare le due cose.
Come si fa?
Innanzitutto non bisogna dimenticarsi di mettere in valigia la domanda che fa da faro nella nostra vita: cosa farebbe Gesù al mio posto? La risposta che ci daremo ci aiuterà a vivere le vacanze come avrebbe fatto lui.
Perché, anche lui andava in vacanza?
Sì, anche lui ha compiuto dei viaggi nelle solennità. Gli ebrei hanno tre feste cosiddette di pellegrinaggio, in cui si prevede, appunto, di spostarsi, e cioè la Pasqua, che festeggia il passaggio dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà della Terra promessa; la Pentecoste, che celebra il giorno in cui Dio consegnò le tavole della Legge al popolo d’Israele; e la festa delle capanne, che ricorda gli anni di pellegrinaggio nel deserto, prima che Israele giungesse alla Terra promessa.
E come viveva Gesù le vacanze?
Facendo del bene. Gesù è venuto sulla Terra per compiere il bene e per insegnare agli uomini a fare altrettanto. E per mettere in pratica la frase pronunciata in più di un’occasione: «Fa’ agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te». Perciò se offri la tua simpatia alle facce nuove, ti fai più vicino a chi soffre, dedichi un po’ di tempo alle persone sole, metti pace nei conflitti, raggiungerai sicuramente l’obiettivo. In generale, penso che dovremmo sfruttare i momenti liberi delle vacanze per dedicare un po’ di tempo a Gesù, magari mettendo in valigia un libro di preghiere da sfogliare la sera prima di dormire. Ce ne sono tanti di belli, fatti apposta per i ragazzi della tua età. E per quanto riguarda la Messa, ti rivelo il mio segreto. Qualche volta è successo anche a me di saltarne un paio d’estate, soprattutto per la pigrizia di non informarmi in tempo sull’ubicazione della chiesa e gli orari delle Messe, o perché non conoscevo bene la lingua del posto. Poi, però, al rientro delle vacanze, recuperavo andando a Messa anche durante la settimana e chiedendo scusa a Gesù della mia pigrizia. Le vacanze ci permettono di raggiungere posti incantevoli, ma stare in pace con se stessi è il luogo più bello che ci sia.
Fonte www.famigliacristiana.it/Francesca Fabris
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