La giovane Silvia Romano sarebbe viva! Secondo alcune fonti è stata costretta a sposarsi con rito islamico ed è diventata «proprietà di un uomo del posto».
Ad affermarlo sono fonti dei servizi segreti italiani, scrive il quotidiano Il Giornale, secondo cui la cooperante italiana sequestrata il 20 novembre dell’anno scorso sarebbe stata «forzata al matrimonio con rito islamico». Inoltre la ragazza sarebbe stata sottoposta a «operazioni di lavaggio del cervello, una manovra di accerchiamento psicologico che punta a recidere i legami affettivi e culturali con la sua patria d’origine».
La notizia delle nozze forzate, scrive Il Giornale, «è data per certa negli ambienti della nostra intelligence che seguono con grande attenzione l’odissea della Romano». «L’unica strada rimasta aperta è quella dell’intelligence, della ricerca di contatti e di trattative con i rapitori, – prosegue Il Giornale – in vista del pagamento di un riscatto che il nostro governo a quasi un anno dal sequestro è ovviamente pronto a pagare, e che allo stato appare l’unica strada concreta per risolvere il caso e riportare la Romano a casa. Se gli uomini che l’hanno in mano oggi la considerano ormai una di loro potrebbero persino rifiutare una trattativa sul riscatto. A meno che, e proprio questa è la speranza, tutto sia solo un modo per alzare il prezzo».
LEGGI: Chi è Silvia Romano, la volontaria italiana di 23 anni rapita in Kenya
«Oggi Silvia (o qualunque sia il nuovo nome che le hanno imposto) è una donna costretta a indossare il velo e seguire la legge coranica» scrive il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. La giovane sarebbe ancora viva e si troverebbe all’interno della Somalia «probabilmente nella vasta area del Sud e del Sudovest» dove sarebbe stata trasportata dopo il sequestro. «Il matrimonio – scrive il quotidiano – celebrato ovviamente con rito islamico l’ha fatta diventare proprietà di un uomo del posto, probabilmente legato all’organizzazione che la tiene in ostaggio».
Nessun riscontro da parte degli inquirenti
A piazzale Clodio «non ci sono evidenze investigative» sulle sorti di Silvia Romano. È quanto si apprende da fonti della Procura di Roma. Al momento si resta dunque a quel che già i magistrati italiani avevano appurato nelle scorse settimane, e cioè che Silvia Romano era certamente viva lo scorso Capodanno e che molto probabilmente sarebbe stata trasferita in Somalia. In particolare, sono emersi contatti telefonici, avvenuti prima e dopo il sequestro, tra chi ha rapito la giovane e alcune persone in Somalia. Fonte leggo.it