L’assemblea, dedicata a “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”, si apre domenica con una messa del Papa. Tra le novità, il maggior ruolo dei gruppi linguistici. La relazione finale sarà consegnata a Francesco che deciderà se trarne un suo documento.
Momento conclusivo di un percorso iniziato due anni fa, con l’invio del primo questionario a tutte le Chiese particolari, la XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi – che si apre domenica prossima 4 ottobre – il prossimo sinodo presenterà alcune novità sostanziali, centrate sul maggior ruolo dato ai gruppi linguistici (i circuli minores). Sarà infatti dalle loro 39 relazioni (una per ognuna delle tre fasi del sinodo per ognuno dei 13 circuli) che uscirà l’ossatura della relazione finale dell’assemblea.
E’ quanto è emerso da un briefing tenuto oggi dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo su “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”, i lavori del quale proseguiranno fino al 25.
All’assemblea i partecipanti saranno 270, provenienti 54 dall’Africa, 64 dall’America, 36 dall’Asia, 107 dall’Europa e 9 dall’Oceania. “Inoltre – ha
specificato il cardinale – prenderanno parte a questa Assemblea sinodale altri invitati provenienti da diverse culture e nazioni: 24 esperti o collaboratori del segretario
speciale, 51 uditori e uditrici, 14 delegati fraterni. Degno di nota è il fatto che, a motivo di un’Assemblea che tratterà della famiglia, si è voluto dare particolare rilievo alle coppie di sposi, genitori e capi famiglie, che sono complessivamente 18, 17 tra gli uditori e una tra gli esperti.
Documento base dei lavori (l’Instrumentum Laboris) sarà la relazione finale del Sinodo straordinario dell’anno scorso, insieme alle risposte date alle domande successive. “Con questo testo in mano, composto dalla Relatio Synodi e dagli apporti delle Chiese particolari, i Padri si apprestano ad iniziare il loro confronto in ascolto delle sfide sulla famiglia, nel discernimento della sua vocazione, per l’annuncio della sua missione”, che sono le tre fasi dei lavori.
I lavori veri e propri inizieranno con un intervento del Papa cui seguiranno le relazioni del Segretario generale e del Relatore generale. Dopo la testimonianza di una coppia di coniugi uditori, avranno inizio gli interventi nelle Congregazioni (assemblee) generali che, come suggerito nel precedente sinodo, cederanno parte del loro spazio ai circuli minorese, nei quali “i Padri riflettono sul testo base arricchito dai contributi emersi in aula, allo scopo di elaborare i ‘modi’ con cui il testo matura ulteriormente. Al termine delle sessioni, il relatore di ciascun Circolo presenterà in aula una breve relazione del lavoro svolto e nel frattempo consegna i modi che vengono inseriti nel testo base. Le relazioni saranno rese pubbliche.
Le 13 relazioni di ogni fase verranno consegnate alla Commissione per l’elaborazione della relazione finale, nominata dal Papa, in cui sono rappresentati i cinque continenti, e della quale il card. Péter Erdo è relatore generale e mons. Bruno Forte segretario generale. “Tale Commissione ha il compito di seguire ogni fase di avanzamento del progetto; pertanto, si riunisce al termine dei lavori su ogni parte e per la redazione finale. Al termine delle tre tappe di lavoro, detta Commissione sovrintende all’elaborazione del progetto della Relazione finale, che viene presentato in aula. Tenendo presente che tale progetto risulta dalla composizione di tre testi che hanno già recepito i modi collettivi dei Circuli minores– le cui relazioni sono state lette in Aula e pubblicate–, ulteriori interventi devono essere avanzati nel rispetto del lavoro collegiale sin qui condotto. Successivamente, la suddetta Commissione sovrintende all’elaborazione del testo definitivo dellaRelatio finalis, che nel mattino di sabato 24 ottobre viene presentato in Aula e nel pomeriggio sottoposto al suffragio dell’Assemblea”.
Non ci sarà, quindi, la relatio post disceptationem, ossia la relazione al termine degli interventi in assemblea.
“Non sappiamo” se il Papa deciderà di intervenire nell’ultimo giorno dei lavori, né se Francesco farà del documento finale . che sarà “organizzato e gli sarà consegnato – una sua esortazione. Né se la relazione finale sarà pubblicata e se con i voti.
Tra le domande poste al card. Baldisserri, una ha riguardato le “posizioni contrastanti” su alcuni temi, come i divorziai risposati, emerse in questi mesi all’interno della Chiesa. “Non è sorprendente – la sua risposta – il Papa ha invitato a parlare con parresia”. “Tra lo scorso Sinodo e quello che andrà ad iniziare – ha aggiunto – ci sono stati molti studi, simposi, al tema sono stati dedicati tante conferenze quindi, anche se può apparire qualche turbolenza, siamo nel mare. Dunque è normale”.
Redazione Papaboys (Fonte www.asianews.it/FP)