In apertura di briefing padre Lombardi ha sottolineato che il messaggio finale del Sinodo è stato approvato a larga maggioranza, con 158 voti su 174, ed è stato ampiamente apprezzato. Un testo che è stato elaborato dal card. Ravasi assieme ad una commissione di padri sinodali rappresentativa di tutti i 5 continenti. Quindi è stata la volta del cardinale Damasceno Assis che ha voluto ricordare che questo Sinodo è solo la prima tappa di un cammino che prosegue con il Sinodo ordinario del prossimo anno:
“Credo – ha detto il porporato – che il bilancio che possiamo fare sia positivo, perché in questa prima tappa del Sinodo, non avevamo come obiettivo quello di arrivare a delle conclusioni definitive”.
Per il porporato il bilancio è positivo perché si è lavorato bene in attesa di arrivare a dei risultati che verranno al Sinodo del prossimo anno e poi con l’Esortazione post-sinodale. Dal canto suo, il cardinale Gracias ha osservato che questo Sinodo è molto importante per l’Asia per il ruolo che la famiglia ha ancora nel Continente. E rispondendo poi ad una domanda di un giornalista ha affermato che gli omosessuali sono i benvenuti nella Chiesa, fanno parte di essa. E’ stata dunque la volta del cardinale Ravasi che si è invece soffermato sullo stile e il contenuto del messaggio. Il porporato ha messo l’accento sulla brevità e immediatezza del testo in cui i padri si rivolgono direttamente alle famiglie. Ancora, ha affermato che il messaggio dà conto delle luci e delle ombre che deve affrontare la famiglia. Quindi il cardinale Gianfranco Ravasi ha evidenziato un passaggio del documento:
“Qual è la meta ultima della famiglia cristiana? Meta ultima della famiglia cristiana è l’Eucaristia. Abbiamo fatto – non era compito del messaggio affrontare il problema dell’accesso ai Sacramenti, però c’è una frase finale che dice: ‘Nella prima tappa del nostro cammino sinodale abbiamo riflettuto sull’accompagnamento pastorale e sull’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati’”.
Di fronte a situazioni difficili – ha detto il card. Ravasi rispondendo ai giornalisti – la Chiesa non deve avere un atteggiamento perbenista, ma deve prima di tutto accogliere, essere pronta a sentire e comprendere i mutamenti. Al tempo stesso però, ha soggiunto, la Chiesa ha una sua identità, una sua concezione e dunque non riconosce automaticamente modelli differenti da quello cristiano. Quindi ha espresso la sua opinione sul fatto che Francesco interverrà solo stasera, dopo non aver parlato durante i lavori:
“Questo silenzio del Papa, a mio avviso, è fondamentale, è proprio quasi la caratteristica del percorso sinodale, in cui riuniti attorno al Papa, i vescovi, come lui desiderava, hanno espresso le loro diverse concezioni”.
I tre porporati hanno detto dunque la loro sullo spirito della Relatio Synodi che sarà votata nel pomeriggio. Pur non anticipando i contenuti, hanno concordato nel definirlo un testo aperto. Il cardinale Gracias ha aggiunto che si tratta di un documento bilanciato, che accoglie modifiche e integrazioni elaborate nel lavoro dei Circoli minori. Da questo documento, ha osservato, si capisce che non bisogna avere tutte le risposte ora, ma camminare in questo processo che si concluderà con il Sinodo ordinario dell’anno prossimo.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
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