Categorie: Sancta Sedes

Sinodo: Circoli minori al lavoro in comunione e fraternità

Comunione, fraternità e pastoralità: questo il clima che si respira nei Circoli minori del Sinodo straordinario sulla famiglia, al lavoro in questi giorni per i documenti finali dell’Assise. A riferirlo è il card. Luis Martinez Sistach, arcivescovo di Barcellona e moderatore di uno dei Circoli, durante un briefing nella Sala Stampa della Santa Sede. All’incontro con i giornalisti sono intervenuti anche gli arcivescovi Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione, e Joseph Kurtz, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, in qualità – rispettivamente – di relatore e moderatore di altri Circoli minori. Il servizio di Isabella Piro per la Radio Vaticana:

“C’è un clima di comunione, fraternità, pastoralità”: il card. Martinez Sistach descrive così l’atmosfera che si respira nei Circoli minori, ma anche nell’Aula, del Sinodo. Anche perché, spiega, i problemi della famiglia oggi sono comuni a tutti i continenti, a causa della globalizzazione. Inoltre, le osservazioni presentate nel suo Circolo linguistico sono state tutte approvate all’unanimità.

Rispetto e dialogo nella modalità di lavoro vengono evidenziate anche da mons. Kurtz, mentre mons. Fisichella sottolinea che i giorni dei Circoli minori sono quelli più fecondi per il Sinodo, in cui si opera senza limiti di tempo e nella massima libertà di espressione, in un contesto geografico molto ampio, dovuto alla presenza di membri di numerosi Paesi. Essenziale, inoltre, continua l’arcivescovo italiano, il ruolo della famiglia nel contesto della nuova evangelizzazione:

“Il Sinodo ha una piena consapevolezza dell’importanza dell’evangelizzazione, proprio nella sua peculiarità di essere una nuova evangelizzazione. Ciò significa una consapevolezza da parte dei credenti, dei nostri cristiani, e in questo caso implica il far animare ancora di più le nostre famiglie cristiane nella consapevolezza di essere in ‘uscita’, di essere capaci cioè di dare una testimonianza molto profonda della loro vita cristiana, fatta di gioie e di sofferenze, ma sostenuti dalla fede, perché così si ha la capacità di voler partecipare anche ad altri questa bella esperienza della vita matrimoniale e della famiglia cristiana”.

Mons. Fisichella mette, poi, in risalto il legame tra crisi della fede e crisi della famiglia:

“La crisi della fede è all’origine della crisi della famiglia che noi oggi verifichiamo: là dove la fede è forte, la famiglia non è succube di sono tante proposte, da parte della cultura contemporanea, essenzialmente effimere”.

Ulteriori osservazioni avanzate dai Circoli minori, continua l’arcivescovo, chiedono in particolare che i documenti finali dell’Assise puntino anche sulla testimonianza positiva delle famiglie ed includano anche altri temi, non dibattuti in Aula:

“Il primo – ad esempio – è trovare tutte le forme possibili perché i processi di annullamento siano del tutto gratuiti. Davanti alla Chiesa non deve neanche apparire il minimo sospetto che parlando di un Sacramento si abbia ad intervenire in situazioni che sono finalizzate ad altro. Un altro tema è quello delle adozioni, perché l’adozione è un gesto d’amore, è un gesto di carità”.

Nei Circoli minori, aggiunge mons. Fisichella, si è tornati sul tema della regolazione naturale della fertilità e sulla necessità di una maggiore conoscenza del suo valore positivo:

“C’è quasi una forma di boicottaggio nella conoscenza e nella formazione dei metodi naturali. Quindi da questa prospettiva credo che, là dove si parla della formazione dei giovani, l’attenzione debba essere anche su questo tema, perché ci sia una formazione globale alla dimensione dell’affettività”.

Rispondendo infine ad una domanda sul progetto di legge, in Italia, relativo alle unioni di fatto, il presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione ha ribadito che esso va discusso democraticamente, con un confronto in Parlamento e senza isolare alcuna posizione:

“Il problema non è la problematica come tale che deve essere affrontata: il problema sono – semmai – le soluzioni che vengono realizzate dai diversi Paesi e che potranno trovare una posizione positiva o di critica”.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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