“La Chiesa è una fiaccola che accompagna il popolo in cammino”. Così padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, si è espresso nel briefing con i giornalisti, nel terzo giorno del Sinodo dei vescovi dedicato alla famiglia. La fede non è aderire ai contenuti – ha sottolineato padre Lombardi – ma un’adesione, un’incontro, un’alleanza con Cristo. Evidenziato anche che, tra ieri pomeriggio e questa mattina, molti sono stati gli interventi e testimonianze provenienti dall’Africa.
Centrale nel confronto dei vescovi ha detto padre Lombardi il tema della crisi della fede e della famiglia:
“La crisi delle famiglie nella Chiesa, e anche la crisi delle famiglie cristiane nella società, è molto collegata alla crisi generale della fede in questo tempo. Si è notato come bisogna essere attenti a ricordare che la fede non è aderire solo a dei contenuti, a degli insegnamenti, ma la fede è anzitutto una adesione personale a Cristo, una scelta per Cristo, un incontro con Cristo, un’alleanza con Lui”.
Quindi, i vescovi sottolineano la necessità di affidarsi a Dio piuttosto che cedere a se stessi:
“Molti interventi hanno parlato della fiducia che bisogna avere nella grazia di Dio: non prendere la nostra debolezza come misura, ma la grazia di Dio e la fiducia nella grazia di Dio, come misura del nostro agire, delle nostre decisioni. E, in questo senso della fiducia nella grazia, si è parlato spesso dell’importanza della preghiera e della spiritualità nella vita familiare e ci sono stati alcuni interventi molto belli sul tema del perdono e della riconciliazione nella vita familiare, i pellegrinaggi ai santuari in cui si prega Maria, perché aiuti a trovare la grazia del perdono e della riconciliazione”.
E’ stata sottolineata, inoltre, la debolezza di fede di molti battezzati, che spesso porta al matrimonio senza che i coniugi ne abbiano la giusta consapevolezza. Il legame tra Battesimo e Matrimonio, rimarcano, non può essere solo una tradizione culturale o un’esigenza sociale, ma deve essere inteso come una decisione vocazionale. “Tema ricorrente – ha detto padre Lombardi – il rapporto tra verità e misericordia, tra fedeltà alla dottrina e magistero della Chiesa e l’attenzione alla sofferenza di tante persone”:
“Si è fatto riferimento al contesto in cui viviamo come a un contesto di cultura della libertà, in cui noi dobbiamo muoverci nel riproporre la dottrina oggi. Un intervento interessante ha ricordato per analogia il Concilio Vaticano II: è riuscito, affrontando il tema della libertà religiosa, a conciliare il tema della fedeltà alla verità e dell’impegno della Chiesa per la verità e la libertà religiosa, pensando che possa esserci un’analogia sullo sforzo che il Sinodo deve fare adesso anche per i temi della pastorale familiare”.
Poi, si è guardato al servizio che la Santa Sede svolge nell’ambito internazionale per sostenere la famiglia e una corretta visione di questa realtà, in confronto alle ideologie che tendono a indebolirla, come la “dittatura del pensiero unico” che mira a introdurre nella società controvalori che distorcono la visione del matrimonio come unione tra uomo e donna.
Punti di criticità anche la crisi di valori, il secolarismo ateo, l’edonismo, l’ambizione del potere che – dicono – oggi distruggono la famiglia, la snaturano, indeboliscono le persone e, di conseguenza, rendono fragile anche la società. Quindi, i presuli hanno incoraggiato alla missionarietà, soprattutto nei giovani:
“Si è parlato della missionarietà che va incoraggiata, delle tante esperienze positive di annuncio della famiglia con entusiasmo da parte di giovani, da parte di movimenti. Si è ricordato il Papa Francesco a Rio de Janeiro, che invitava i giovani a essere missionari del coraggio della stabilità, nel confronto di una cultura del provvisorio. E quindi, il Sinodo è stato anche invitato a far sentire il suo sostegno per coloro che si impegnano per una missione positiva della famiglia oggi”.
E’ stata evidenziata la famiglia quale luogo di bellezza, di relazione e culla in cui nascono le vocazioni, dove il rapporto tra sacerdozio e famiglia cresce e si sostiene nella preghiera. Famiglia come luogo di accoglienza:
“La famiglia, come luogo dell’accoglienza delle persone più fragili o più deboli, in particolare dei malati e degli anziani, come luogo di tenerezza e di conforto per la sofferenza, nell’ambito familiare”.
Numerosi interventi – ha detto padre Lombardi – sono stati dedicati all’Africa e Medioriente che vivono in contesti politici, economici e religiosi difficili e dove vanno incentivati percorsi di pace e giustizia. In Africa, tante le sfide, come la poligamia, levirato, sètte, guerra, povertà, il doloroso dramma della migrazione, la pressione internazionale per il controllo delle nascite.
Quanto all’indissolubilità del matrimonio i vescovi hanno evidenziato che oggi sembra che la legge si contrapponga al bene della persona. In realtà, la verità del legame coniugale e della sua stabilità è iscritta nella persona stessa, precisano, quindi non si tratta di contrapporre legge e persona, ma di comprendere come aiutare a non tradire la propria verità. Guardando poi alle nuove tecnologie si sente l’esigenza di un nuovo linguaggio nell’annuncio del Vangelo. Suggerita infine una riflessione sulle famiglie che non hanno avuto il dono dei figli pur desiderandolo, così come su quelle delle regioni colpite dal virus Ebola. Il servizio è di Massimiliano Menichetti per la Radio Vaticana