Sinodo: rinnovare linguaggi della fede. Concistoro sul Medio Oriente

Una maggiore preparazione al matrimonio da vedere non come un punto di arrivo, ma come un cammino verso una meta più alta per una autentica crescita personale e di coppia. E’ stata questa una delle priorità indicate oggi durante il dibattito all’Assemblea del Sinodo dei vescovi dedicato alla famiglia. In apertura dei lavori – ha riferito padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana – è stato anche dato un importante annuncio. Il servizio di Amedeo Lomonaco per la Radio Vaticana:

Il Medio Oriente è nel cuore della Chiesa. Alla complessa situazione di questa martoriata terra, ha detto padre Lombardi, sarà dedicato, il 20 ottobre, un nuovo momento di confronto:

“E’ stato annunciato, per desiderio del Santo Padre, che il giorno 20 – in cui era già previsto un Concistoro per Cause di canonizzazione – questo Concistoro invece allarga la tematica: tutti i cardinali e i patriarchi che possono essere presenti parleranno della situazione del Medio Oriente sulla base delle considerazioni del passato incontro dei nunzi, che c’è stato la settimana scorsa, come sapete…”.

Gli interventi hanno affrontato vari temi. E’ stata ribadita, in particolare, l’esigenza di rinnovare il linguaggio dell’annuncio del Vangelo:

“Diversi interventi hanno a che fare con l’attenzione al linguaggio e ai linguaggi che la Chiesa deve usare per rispondere e farsi capire. Un altro grande nucleo, attorno al quale sono ruotati diversi interventi, è anche quello del rispetto della gradualità: cioè il fatto che c’è un cammino attraverso cui i credenti cristiani si avvicinano a quello che è l’ideale della famiglia cristiana e del matrimonio cristiano nella presentazione del Magistero della Chiesa”.

Questo tema della gradualità è stato toccato con diverse interessanti considerazioni:

“In particolare, vorrei ricordarne una. E’ una analogia con quanto il Concilio dice: la Chiesa sussiste in pienezza nella Chiesa cattolica, ma che ci sono anche degli elementi preziosi e importanti per la santificazione anche al di fuori della Chiesa cattolica. Così, per analogia, uno può ragionare sul fatto che c’è una visione piena, ideale del matrimonio e della famiglia cristiana, ma ci sono elementi assolutamente validi e importanti, anche di santificazione e di amore vero, che possono esserci anche quando non si raggiunge ancora pienamente questo ideale”.

Diversi Padri sinodali – ha aggiunto padre Lombardi – hanno ricordato l’importanza della promozione della conoscenza del Magistero della Chiesa:

“Molti interventi, naturalmente, hanno insistito sull’importanza di promuovere la conoscenza oggettiva e profonda del Magistero della Chiesa, che spesso non è sufficientemente conosciuto. Quindi, anche gli aspetti della catechesi, della preparazione al matrimonio. E non solo nel momento della preparazione al matrimonio, ma in continuità con tutte le tappe della vita cristiana, in modo tale che ci sia una continuità e una coerenza nella formazione della vita cristiana, della preparazione e della comprensione del matrimonio e della famiglia”.

Il pensiero dei Padri sinodali è andato anche alle famiglie che vivono in terre e Paesi dilaniati da tensioni e conflitti:

“Interessanti sono stati molti interventi, naturalmente, che rilevano le diverse situazioni che ci sono nella Chiesa. In particolare, sono stati anche toccanti gli interventi che hanno riferito sulle difficoltà delle famiglie nelle situazioni di conflitto. Naturalmente, con riferimento alle situazioni del Medio Oriente ma anche ricordando altre situazioni, come quelle dei conflitti nei Balcani. E i riflessi che hanno avuto sulla situazione della vita della famiglia, i problemi delle migrazioni e le difficoltà che danno e cosi via”.

In diversi interventi è stato anche sottolineato che alle coppie in difficoltà e ai divorziati risposati la Chiesa deve presentare non un giudizio, ma una verità, con uno sguardo di comprensione. In particolare, in un mondo segnato dall’influenza dei mass-media nel presentare ideologie spesso contrarie alla dottrina cristiana, la Chiesa deve offrire il suo insegnamento in modo più incisivo. Ancora padre Lombardi:

“Altri temi importanti, che sono stati toccati, riguardano i passi del Vangelo e di San Paolo, in cui si parla della indissolubilità del matrimonio e non si mette in dubbio che questo faccia riferimento alla volontà e al messaggio di Gesù. Però, si vedono già dal Nuovo Testamento degli elementi di esperienza di difficoltà con cui – anche già dal tempo della Chiesa primitiva – si doveva fare conto per una interpretazione, una applicazione della volontà di Gesù. Questo senza arrivare a delle conclusioni specifiche, ma per dire che la problematicità della messa in pratica delle esigenze radicali del Vangelo accompagna tutta la storia della Chiesa”.

La necessità non è quella di una scelta tra la dottrina e la misericordia, ma dell’avvio di una pastorale illuminata per incoraggiare soprattutto le famiglie in difficoltà:

“Molti interventi, parlando anche delle situazioni concrete diverse, danno dei consigli, danno delle esemplificazioni di modelli di pastorale familiare, col servizio per la preparazione alla famiglia, per l’accompagnamento delle coppie o delle famiglie in difficoltà. Il tema dell’accompagnamento in modo tale che anche chi è in difficoltà non si senta rifiutato o abbandonato, ma senta l’amore e l’attenzione della Chiesa, torna in moltissimi interventi”.

Durante il dibattito – ha riferito infine padre Lombardi – è stato ribadito che i coniugi vadano accompagnati costantemente nel loro percorso di vita, attraverso una pastorale familiare intensa. Non si deve solo guardare ai rimedi per il fallimento dell’unione coniugale, ma anche alle condizioni che la rendano valido e fruttuoso. Fondamentale una maggiore preparazione al matrimonio:

“L’importanza di verificare che ci siano le necessarie disposizioni per il matrimonio: essere anche abbastanza esigenti nell’accettare le coppie che si presentano per il matrimonio religioso, per il matrimonio in Chiesa, e non avere troppa paura di essere esigenti perché, evidentemente, se ci si sposa troppo facilmente, senza le necessarie premesse, poi è anche comprensibile che ci siano tanti casi di famiglie che si sfasciano, di matrimoni che entrano in crisi”.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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