Il massacro di Deir al-Zour, ha coinvolto migliaia di persone. La gente della città, sapendo della persecuzione, riuscì a nascondere i figli degli armeni, proteggendoli dalla carneficina. La gendarmeria turca, non trovando i bambini, cominciò a sterminare a loro posto gli adulti, i quali venivano arrestati, poi macellati ed infine scuoiati vivi. Nel mese di Giugno del 1915 nella zona di Tur Abdin, le forze ottomane iniziarono l’attacco contro i villaggi di Aalsrayanih, e di Lafratip. Furono attaccati i centri di Mardin e Nusaybin. Il governatore della città, rifiutò l’aiuto dell’esercito turco, sapendo che l’accettazione di quest’ultimo avrebbe spalancato le porte al massacro. Mohammed Rashid Pascià, pertanto ordinò la sua esecuzione a cui seguì il massacro dei cittadini.
Dopo il ritorno dalla missione di sterminio delle città citate, sostenuta dai consulenti tedeschi tra cui Hobinr Richter, -che in seguito diventerà uno dei fondatori del partito nazista in Germania-, organizzarono le operazioni nella città di Tur Abdin, per mettere in pratica la politica genocida approvata dal governo turco, come dimostra la corrispondenza con l’Alto comando militare di Berlino. Questa tesi è stata più volte smentita dallo stesso Richter. Ma i fatti però dimostrano il contrario! La missione organizzata dai tedeschi incontrò una forte opposizione e resistenza quando cercarono di entrare nella città di Azach. I leder chiesero agli ottomani, di confrontarsi con Basberan, per placare la rivolta. Nonostante il crescente numero di forze ottomane che tentavano di entrare, -sostenuti dagli alti esponenti tedeschi attivi nell’impero ottomano-, l’invasione fallì. Pertanto le forze turche furono costrette a concordare il cessate il fuoco tra le due parti.
Il 29 Ottobre, Naji Pasha, inviò un telegramma affermando che i siriani avevano cominciato a ribellarsi a Diyarbakir. Iniziarono pertanto i massacri. Il Comandante chiese all’Alto Comando di fornire per la battaglia, l’artiglieria pesante. Nel corso della battaglia, chiesero invano ai locali di consegnare le armi, lasciare le proprietà, per poi procedere alla deportazione. Nel frattempo, il comandante militare, aveva fatto pressione sui tedeschi, per farsi inviare più truppe per l’assedio della città. 750.000 siriani furono uccisi per le strade a sangue freddo. Tanti altri sono stati sfollati, torturati dai soldati ottomani ogni volta che entravano in una città o villaggio. Rubavano tutto quello che vedevano, bruciavano le case, e uccidevano famiglie intere, trasformando i villaggi, in luoghi fantasma. Sipho è stato uno dei peggiori massacri della storia umana. Gli ottomani (turchi), vogliono ancora commettere nuovi massacri contro la Siria, per riprendersi quello che non hanno potuto conquistare. a cura di Francis Marrash
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