R. – La sola forza militare non è la soluzione. Bisogna sanare il terreno da questo “humus” che produce questi estremismi, questo terrorismo: se non si tira via da sotto la brace, il fuoco continuerà ancora a bruciare. Quindi, in questi Paesi bisogna mettere mano a riforme serie di democrazia, di pluralismo che coinvolgano tutti i gruppi presenti nel Paese: parlo della Siria, in questo momento, e dell’Iraq, ma soprattutto della Siria. Purtroppo, il conflitto può produrre ancora questi estremismi e la questione della Siria è molto, molto delicata, direi, rispetto a quella dell’Iraq. Per l’Iraq si può intravedere una via di uscita, presto o tardi, ma per la Siria è ancora troppo complicata la situazione… Quindi, l’uso della forza non è “la” soluzione.
D. – La situazione umanitaria resta drammatica: cosa può dirmi dell’emergenza in Siria?
R. – Soprattutto in questi ultimi tempi, quello che si vede è il panico che si sta diffondendo. Molta gente ha paura, è terrorizzata da quello che può capitare, è terrorizzata dall’avanzata di questi estremisti e quindi cerca di scappare… E’ un panico che si diffonde un po’ a tutti gli strati che provoca questi esodi massicci versi i Paesi vicini. I cristiani sono anche loro in questa situazione e bisogna anche ricordare che durante tutto questo conflitto le minoranze sono l’anello più debole della catena, poiché questo Is ha posto l’alternativa: o convertirsi all’islam, oppure pagare un tributo e non ostentare segni religiosi come croci, suono di campane… Chi può, cerca di vendere qualche proprietà e pensa di fuggire all’estero. Tutti, compresi i cristiani.
D. – Lei ha evidenziato il forte sentimento religioso dei musulmani e ha parlato di valori sui quali convergere…
R. – Io direi che un modo di tagliare l’erba sotto ai piedi di questi fondamentalisti è quello di ricuperare, soprattutto in Europa, i valori religiosi che sono molto, molto forti, molto sentiti in questi Paesi musulmani. Loro ci accusano spesso di essere atei e ci accusano di immoralità, è giusto quindi far vedere che l’Europa crede nei valori religiosi e, conseguentemente, crede anche alla pratica di questi valori religiosi. Altrimenti, anche questo sarà un humus per la crescita e lo sviluppo di questi fondamentalismi. Fonte: Radiovaticana
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