Il 2014 è stato l’anno con il più alto numero di vittime nei quattro anni di conflitto in Siria: oltre 76mila. A farlo sapere è l
‘Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui i civili sono almeno 17.790 e i bambini 3.501. Tra le vittime ci sono inoltre 1.987 donne, 15.499 ribelli e combattenti islamisti. Sono invece 12.861 i soldati e gli ufficiali del regime del governo di Damasco ad aver perso la vita. Mancano, nel conteggio, le persone scomparse durante raid e massacri del regime, così come altri catturati dai ribelli per accuse di “collusione con il regime”. Difficile da quantificare, spiega l’Osservatorio, ma il numero sarebbe molto più alto se vi si riuscisse.
L’indifferenza della comunità internazionale
Gli attivisti puntano poi il dito contro l’inazione globale: “Il silenzio della comunità internazionale per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Siria incoraggia i criminali a uccidere ancora e ancora il popolo siriano, perché non hanno trovato nessuno che li abbia frenati dal continuare i loro crimini che causano e feriscono più di 1.500.000 persone, alcuni con disabilità permanenti, rendono orfani centinaia di migliaia di bambini, sfollano più della metà del popolo siriano e distruggono infrastrutture, proprietà pubbliche e private”-
Un tribunale per i crimini in Siria
L’Osservatorio “chiede a tutte le parti di sostenere il popolo siriano nelle sue aspirazioni verso la libertà, l’uguaglianza e la democrazia e di esercitare tutti gli sforzi per garantire che i perpetratori e i loro atti orrendi non siano impuniti, attraverso la Corte penale internazionale o istituendo un tribunale speciale per la Siria”.
Fonte. Rai News