Siria: la guerra contro gli innocenti

I negoziati di Ginevra2 continuano. Le discussioni non riguardano le necessità del popolo siriano, ma gli interessi degli Stati Uniti. A tutti i costi sono intenzionati a mettere al potere i loro fantocci per estendere gli interessi nella regione siriana in accordo con i paesi confinanti. Nell’opera di convincimento, le potenze mondiali, sono aiutate dai mass media. Ricevono ingenti somme di denaro per scrivere la volontà degli americani sulla Siria. I mezzi di comunicazione devono smetterla di sacrificare i siriani per accontentare i loro padroni, facendo capire all’opinione pubblica che quello che succede nel paese serve la causa della libertà. Non è vero! Quale libertà hanno portato i gruppi armati, o peggio l’opposizione trasformata in milizia contro la gente? Perorare la causa del governo di transizione mettendo al potere i nemici della Siria, si chiama nel linguaggio dei negoziati, stabilità sociale? Abbiamo visto di cosa sono capaci i terroristi! Aprite bene gli occhi! Forse per ottenere la libertà si uccidono bambini, donne, uomini, anziani e si rapiscono inermi, vescovi e suore? Questo tipo di pressione psicologica, è definita da Roger Mucchieli “panico muto”.

Si tratta della dittatura mediatica che piega al suo volere le notizie per modellarle secondo gli obiettivi da raggiungere. I media che vanno fuori dal coro, sono ignorati. Spesso attaccati. Uscire fuori dal coro porta alla censura, al silenzio. Ad esempio qui in Italia la stampa cattolica (che dovrebbe difendere la minoranza cristiana che vive momenti drammatici in Siria), non fornisce dati oggettivi sui negoziati di Ginevra2. Se volete potete inviare alla redazione della Nuova Bussola quotidiana i vostri commenti di dissenso. Alterare la verità è il danno peggiore che si può fare alla Siria. Ascoltiamo la voce del popolo, non gli interessi di parte!
Manifestazioni in Siria a sostegno dell’Esercito.

Intanto l’esercito siriano continua a proteggere il popolo. A Lattakia, si è svolta: una grande marcia popolare a sostegno dell’esercito arabo siriano e dei principi nazionali riempiendo le vie della cittadina siriana. Con il corteo è stata sottolineata l’importanza dell’unità nazionale del Paese e dell’integrità territoriale contro ogni interferenza esterna. In altre città siriane mostrano sostegno e simpatia all’esercito. Le ultime si sono tenute a Damasco (nei quartieri Naher Aysha, Bayader Nader e Dahadil), Saboura, Ghezlaniyeh, nei villaggi circostanti e nel distretto di Qawwas a Homs. “Se le autorità internazionali hanno festeggiato per l’accordo raggiunto con il regime di Assad, che ha permesso l’invio di aiuti umanitari nel centro, gli abitanti di Homs la pensano diversamente”. In pratica hanno rifornito di cibo e medicine i terroristi permettendogli di andarsene liberi, protestano gli abitanti del quartiere alawita di Zahra, ad appena un chilometro dalla Città vecchia. “Anche noi abbiamo un disperato bisogno di aiuto. Perché tutti si preoccupano solo di quelli che rendono la nostra vita insopportabile?”.

Questi sono i frutti di Ginevra2? Come mai non si levano voci di sdegno per la pratica disumana dei terroristi di usare le persone come scudi umani? L’esercito, in presenza di civili si ferma. I terroristi invece, con i civili seminano morte e distruzione, confondendo la capacità di valutazione sulle reali responsabilità di entrambe le parti.

Gli attacchi da parte delle forze di opposizione in gran parte integrati da parte dei terroristi di Al-Qaeda non possono più essere negati. Ma, se da un lato i media riconoscono che Jabhat Al-Nusra è composta da elementi di Al-Qaeda, i jihadisti del nuovo Fronte islamico (che di poco o nulla differiscono dai primi) vengono al contrario trattati da “combattenti per la libertà”. L’ultimo insulto della disinformazione dei media consiste quindi nel fornire un “volto umano” ad Al-Qaeda, dice bene Michel Chossudovsky. Secondo i resoconti dei media, infatti: 1- I ribelli dell’opposizione sono prevalentemente cittadini siriani; 2- non stanno prendendo di mira civili innocenti; 3- agiscono in modo responsabile: non sono più coinvolti in atti terroristici; stanno prendendo di mira solo le forze governative. Peccato che i fatti, supportati da testimonianze video e prove inconfutabili, dimostrino l’esatto contrario… Il responsabile della commissione per gli affari internazionali del parlamento russo, Alexei Pushkov, ha dichiarato senza mezzi termini che il destino delle bande armate in Siria dipende dai loro sponsor stranieri. Il funzionario russo ha spiegato che le bande continueranno ad esistere finché riceveranno denaro dai loro sponsor all’estero. Le osservazioni di Pashkov arrivano dopo che Russia e Cina hanno saltato una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel corso della quale si è discusso un progetto di risoluzione che imporrebbe ulteriori sanzioni contro la Siria a meno che il suo governo dà accesso illimitato a fornire aiuti. Un’iniziativa che l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, ha definito un provvedimento “politico” introdotto “per montare tensioni” nel Paese. La Siria ha onorato in solenni funerali i martiri del massacro di Ma’an. E pensare che i soliti noti dell’opposizione avevano cercato di far passare queste vittime per militari dell’esercito arabo siriano o per shabbiha!  Come non concordare con il ministro dell’Informazione siriano al-Zoubi: “la suola delle scarpe di ognuno di questi martiri vale più dei corpi di quanti sostengono queste falsità!”. di Francis Marrash

Tanta gente in Siria scende in piazza per sostenere l’esercito.

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