Siria: la strumentalizzazione dei media e delle potenze occidentali

Pubblico con il permesso dell’autore, Don Salvatore Lazzara, Capo redattore del sito papaboys.org, la riflessione sull’attuale situazione in Siria. L’articolo, non rientra nel “politicamente corretto” a cui i media in questi anni ci hanno abituato. La sofferenza del popolo siriano, continua a gridare verso il cielo per avere giustizia. Il mondo occidentale appoggiato da alcuni paesi arabi in conflitto con la Siria, cercano in tutti i modi di raccontare una verità diversa da quella vissuta nella quotidianità dalla gente. Per raggiungere i personali obiettivi di dominio geopolitico della regione, i potenti sono disposti a sacrificare la giustizia. E’ più importante dominare che ascoltare la voce dei deboli. Il Cristianesimo, parte integrante della cultura siriana è seriamente compromesso. In questi anni di guerra,tantissime Chiese e luoghi di culto sono stati profanati. In un edificio sacro dove erano scolpite nella pietra le croci, i fondamentalisti islamici, con il piccone, hanno scavato per distruggere il simbolo dei cristiani. I ribelli-fondamentalisti, vogliono con la forza cambiare il volto della Siria. 

A proposito delle elezioni in Siria -ormai da tre anni sconvolta da guerre e lotte contro il popolo-, è necessario fare delle puntualizzazioni: 1) Quando i ribelli dell’opposizione hanno cominciato la protesta contro Hassd, erano siriani montati nelle moschee gestite dai Fratelli Musulmani e dai wahabbiti. Già esisteva un piano estero da anni che li fomentava. Speravano con la rivolta di procedere sulla scia della primavera araba a raggiungere una forma di “democratizzazione” della Siria. L’intento era quello di far cadere il regime, accusato di non promuovere abbastanza velocemente il rinnovamento politico del paese così come era avvenuto negli altri paesi della zona, con risultati abbastanza scoraggianti. 2) I mezzi di comunicazione hanno giocato un ruolo determinante, creando i presupposti desiderati dai paesi occidentali -appoggiati dai paesi arabi in eterno conflitto con la Siria, per questioni legate al territorio e all’economia-, i quali hanno trovato nella rivolta il punto di appoggio per far crollare il governo. Sostenendo i ribelli, e convocando le conferenze di pace a Ginevra, avevano ed hanno intenzione di portare al potere il cosiddetto “potere ombra con la facciata della tanto celebrata democrazia”, per sviluppare i personali interessi in quella particolare area del mondo mediorientale. 3) Con il passare del tempo, i ribelli sostenuti dalle potenze occidentali, si sono trasformati in fondamentalisti islamici, i quali all’apparenza cercano di rovesciare il dittatore. Nei fatti vogliono avere il dominio sulla Siria per instaurare lo stato islamico del Levante (ISL). E’ legittimo chiedersi: perché USA, Occidente e paesi arabi amici, hanno deciso di aumentare il supporto ai finti ribelli? Nei fatti i veri ribelli, non esistono più. Coloro che avevano iniziato la rivoluzione, oggi si ritrovano a sostenere il governo, perché non si riconoscono nelle continue barbarie commesse contro la gente. A Raqqa -vedi foto-, (unica città al mondo in mano ai terroristi di Al-Qaeda), i cristiani sono costretti a fuggire se non pagano il dazio. Sono costretti a rinunciare -per sopravvivere-, alla fede in Cristo.

Chiesa cristiana di Raqqa, trasformata dai terroristi di Al-Qaeda, nella loro sede operativa

4) Tutte le storie montate ad arte dai giornalisti filoccidentali per sostenere l’attacco preventivo contro la Siria, sono falliti. Non ci sono prove tangibili e credibili, alle accuse contro il potere costituito. E’ la stessa strategia usata per gli interventi militari prima in Iraq, e poi in Afganistan e in tante altre pari del mondo. La popolazione anche se si trova a condannare la dittatura, comprende che il governo è l’unico ponte di salvezza per ritrovare pace e stabilità nel paese. 5) Un fenomeno preoccupante è lo sviluppo dei jhaidisti europei. Da alcune nazionalità come la Francia, il Belgio e la Gran Bretagna e l’Italia, partono uomini per combattere in Siria. Per quale libertà? Per quale democrazia? L’obiettivo è quello di islamizzare la Siria con la sharia, e cancellare ogni traccia di cristianesimo dalla regione. L’attentatore arrestato Mehdi Nemmouche Jihadista -che ha ucciso 4 persone al museo ebraico di Bruxelles-, di origine francese, combatteva con i terroristi in Siria… Non dimentichiamo ciò che è avvenuto a Maaloula, il villaggio dove si parla la lingua di Gesù. E’ stato l’esercito siriano a ristabilire l’ordine e la sicurezza nella piccola cittadina. In questi giorni è stata riportata dai militari la statua della Madonna restaurata, profanata e ridotta a pezzi dai terroristi (Vedi le foto qui sotto). Per non parlare di tutto il patrimonio artistico-culturale andato perduto per sempre a causa della guerra. La distruzione dell’arte è significativa: serve a cancellare l’identità del popolo.

I militari siriani, riportano la statua della Madonna restaurata a Maaloula

6) Gli interessi economici sono più forti della verità. Non dimentichiamo che l’unica base della Russia nel mediterraneo si trova proprio in Siria (in questo momento la Russia si trova a fronteggiare la pesante crisi con quelli che appoggiano la guerra in Siria ed ora sostengono le posizioni di una parte dell’Ucraina). E’ una posizione strategica che fa gola a molti, per sviluppare il personale dominio nella zona. Il sottosuolo siriano è ricco di risorse naturali. Naturalmente le grandi potenze hanno bisogno per espandersi di materie prime a basso prezzo (lo ha ricordato Papa Francesco durante il pellegrinaggio in Terra Santa). I paesi confinanti con la Siria, riconoscono l’importanza strategica del paese per un futuro sviluppo geopolitico d tutto il medio oriente. 7) L’Europa ha vietato ai cittadini siriani presenti nell’Unione di votare nelle ambasciate. Perché? Hanno paura? Forse hanno capito che il governo nonostante tutte le delegittimizzazioni internazionali, rappresenta il vero punto di riferimento per i Siriani? Il Libano ad esempio ha privato dallo status di rifugiato chi si reca in patria per votare...8) Sapete in mano a chi sono gli Arcivescovi, Padre dell’Oglio e tanti altri religiosi rapiti in terra siriana per la difesa della libertà? Sorpresa: si trovano prigionieri dei ribelli-fondamentalisti, tanto incoraggiati e sostenuti dagli occidentali… Forse questi uomini di fede, non sono come tutti gli altri? Oppure nessuna ne parla perché non è politicamente corretto dire che i fanatici foraggiati dai paladini della giustizia stanno commettendo crimini orrendi? 9) Ogni tanto ritorna il luogo comune- per provocare sdegno nell’opinione pubblica-, del lancio di bombe sulle abitazioni civili. Ma omettono di dire quanti bambini i terroristi-ribelli hanno ucciso dall’inizio della guerra al grido di “Allah è grande”, “siete criminali non musulmani”;

delle violenze e abusi contro le donne e le bambine, legate nei letti e costrette a subire violenze inaudite; del commercio delle armi ai terroristi per continuare la lotta; alla negazione con la forza della libertà religiosa da sempre un cavallo di battaglia della Siria, paese modello di convivenza pacifica tra culture e fedi. E’ innegabile: le bombe lanciate sulle abitazioni dei civili provocando dei morti, sicuramente è un fatto terribile. Allo stesso modo, le bombe sganciate dagli aerei, hanno sempre come obiettivo le zone conquistate dai terroristi. Forse abbiamo dimenticato i bombardamenti degli alleati in Europa e in Italia durante la guerra? Quanti gente innocente è morta? Abbiamo scordato le incursioni aeree in tante altre parti del mondo per conquistare la “libertà”? Come si fa a sapere dopo una segnalazione se ci sono civili nei paraggi?

Siriani a Berlino protestano per non potere votare per le elezioni

L’intervento di Padre Bernardo Cervellera -in risposta a Maria Gabrielli-, sembra filtrato dalla posizione comune a cui i media hanno abituato il sentire comune: “a me spiace soltanto che lei non dica che le bombe le stanno lanciando anche quelli dell’esercito siriano sulle abitazioni. Certo, per stanare i ribelli, ma chi muore sono anche i civili. Purtroppo lei vede tutto il bene da una parte e tutto il male dall’altra. Che poi le elezioni servano solo a dare più lustro ad Assad, senza cambiare nulla nei fatti, si vede dal fatto che la guerra continuerà. Cercare un cessate il fuoco e una tregua mi sembrerebbe un passo più urgente da fare prima delle elezioni. Invece Assad ha potenziato le operazioni militari. E diciamo allora che andiamo avanti con la guerra, senza nascondersi dietro a un dito”. Abbiamo detto mille volte insieme ai Patriarchi e ai religiosi siriani -riprende Maria Gabrielli-,  che il Popolo è in grado di cercare le proprie vie di riconciliazione e soluzione, per loro sostenere le elezioni non è la volontà di lustro al presidente ma l’unica percorribile via di rifiuto del fondamentalismo e di sostegno allo stato laico. Penso che questo credito oggi sia un dovere anche per noi che facciamo informazione da qui. Il male quando è compiuto non conosce distinzioni di partito o di posizioni politiche. L’Occidente forse non potenzia le operazioni militari per difendere la libertà? E perchè Hassad (anche se è sbagliato) non può farlo? Anche lui nel suo paese è stato eletto dal popolo. Poi se si è trasformato nel mostro di cui si parla, questo è un altro discorso. Oppure crediamo che le bombe lanciate dai ribelli sono intelligenti e legittime e quelle sganciate dal parlamento per difendere il paese, sono cattive e distruttive? I religiosi siriani sono legati e sostengono il governo. Riconoscono in esso l’unico potere capace di stabilizzare la pericolosa situazione in cui vive il paese.Parliamo dell’uso delle bombe da parte dei fondamentalisti. Nelle ultime ore la popolazione di diversi quartieri di Aleppo è costantemente sotto attacco delle bande terroriste che stanno lanciando mortai, bombole di gas, granate (solo oggi ne sono cadute 46!). Non è possibile al momento dare un’idea dell’altissimo numero di vittime (oltre il centinaio) e feriti, che stanno affollando gli ospedali cittadini (in particolare l’ospedale Al-Razi e l’ospedale dell’Università), di questi ultimi tre giorni. Le bande che occupano ancora Aleppo hanno scelto questa soluzione per tentare di far desistere quanti hanno intenzione di recarsi alle urne il prossimo 3 giugno. E alla popolazione che, invece, vorrà “sfidarli” e sceglierà di esercitare il proprio diritto di voto, gli alqaedisti di Daash hanno promesso la decapitazione. Si attendono aggiornamenti sulla situazione nelle prossime ore. Capucci ha poi ricordato la feroce guerra universale condotta contro la Siria a partire dal 2011, sottolineando che l’obiettivo di questa guerra è lo sgretolarsi del Paese e che la Siria è stata attaccata per le sue posizioni nazionali. Il giorno di Pasqua il presidente si è recato a Maaloula per portare il suo appoggio alla popolazione martoriata dalla distruzione. Forse non abbiamo visto le immagini dei siriani che dal libano si sono recati in patria per votare? Si ha paura del risultato delle elezioni? Riporto la risposta di Naman Tarcha:

“Caro Cervellera I siriani e sopratutto i cristiani non sono stupidi e deficienti per cui hanno bisogno di chi scelga a loro posto il loro destino e il loro futuro ne tantomeno li dice cosa é meglio per loro. L’esercito del paese in cui ci sono insieme giovani Mussulmani e cristiani difende i cittadini dai terroristi che i governi alleati e nato stanno sostenendo? Non so quali fonti segue lei, ma i miei stanno ad aleppo e tutti cristiani compresi chiedono l’intervento dell’esercito per liberarli dai barbari che stanno massacrando i civili con le bombe artigianali lanciati alla ceca. La sua é pace sulla carta, ai siriani non serve”.

Cartelli per le strade siriane a sostegno di Hassad

Riprendiamo qualche notizia scomoda che nessuno pubblica: L’arcivescovo melchita di Gerusalemme in esilio a Roma, Hilarion Capucci ha detto che le elezioni presidenziali in Siria sono un’importante occasione per sottolineare l’ impegno per il Paese e ha invitato tutti i siriani a votare per eleggere il presidente che rappresenterà la nuova Siria. L’arcivescovo ha spiegato che l’elezione del presidente è un passo importante per ricostruire le istituzioni statali costituzionali e ripristinare la stabilità a livello politico, economico e di sicurezza, garantendo che il successo delle elezioni sarò un messaggio al mondo riguardo la determinazione dei siriani per dare avvio alla fase di ricostruzione. Alla fine resto sempre più convinto di quel che dice Mons. Nazzaro: ” tutto quello che sta avvenendo in Siria, è il nuovo colonialismo voluto dalle potenze occidentali. Distruggeranno e spezzetteranno il Paese sfruttandone le vie per il trasporto del gas, poi arriveranno a ricostruire e con un ‘piano Marchal’ e lo renderanno dipendente per i prossimi 100 anni!” a cura di Francis Marrash 

La statua della Madonna restaurata dai militari e riportata al suo posto originario

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