Il destino crudele si è accanito contro la famiglia Salton-Chiaradia di Cison di Valmarino.
A distanza di pochi anni figlia, padre e madre si sono spenti. Dopo che la fibrosi cistica si è portata via Daniela nel 2011, lo scorso anno invece la Sla aveva strappato la vita a Dario, ora un male incurabile ha ucciso Lorella Chiaradia, 56 anni. La donna, madre di Daniela e moglie di Dario, si è spenta nella notte tra domenica e lunedì dopo aver lottato, invano, contro il male. Impiegata e volontaria dell’associazione Esam Altamarca, dove aveva prestato servizio di soccorso sanitario a bordo delle ambulanze del Suem 118, Lorella era molto conosciuta a Cison di Valmarino e non solo. Sempre a fianco della figlia Daniela nelle iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi per la ricerca contro la fibrosi cistica, Lorella era stata negli ultimi anni vicina al marito Dario colpito dalla Sla. Poi il male le aveva pure minato il corpo.
Un destino crudele per questa famiglia che abitava nella frazione di Valmareno di Follina. La figlia Daniela, scomparsa nel 2011 a soli 30 anni, aveva affrontato con coraggio e tanta determinazione la malattia, diventando un simbolo della lotta alla fibrosi cistica, malattia che le era stata diagnosticata a soli due mesi.
Aveva subìto un trapianto di polmoni, ma a nulla era valso per vincere il male. Daniela lasciò un’ultima volontà: che il suo non fosse un funerale con le lacrime, ma una festa. E ogni anno la giovane viene ricordata con un evento, ora intitolato anche al padre «Ballando con Daniela e Dario».
A gennaio 2014 si era spento il padre di Daniela e marito di Lorella, Dario. Aveva 61 anni. Artista e muratore, era stato colpito due anni prima dalla Sla. Molto conosciuto a Cison di Valmarino, aveva voluto che la sua bara fosse ricoperta di scritte e disegni degli amici.
La scorsa notte la morte di Lorella che lascia i genitori, Antonietta e Floriano, e le sorelle. L’ultimo saluto alla 56enne sarà dato oggi, martedì, nell’abitazione di via San Francesco 6 a Cison, dalle 14 alle 16. Dopodiché la salma proseguirà per la cremazione. A Valmareno l’impiegata era il simbolo di ogni lotta contro fibrosi cistica e Sla. Era impegnata anche in alcune associazioni di volontariato.
Redazione Papaboys (Fonte www.ilmattino.it)