Il cristiano ha una possibilità unica, che non si trova in altre religioni: quella di governare il Tempo. Il Tempo scorre inarrestabile, ma non inesorabile: esso è governato da Dio, ed è pertanto governabile dall’uomo che si rimette alla Volontà di Dio.
Nel Vangelo di Matteo, al capitolo 6, Gesù raccomanda: «Non vi affannate e non dite: “Che cosa mangeremo?” o: “Che cosa berremo?” […]. Di tutto questo si preoccupano i pagani».
Leggendo queste parole, viene naturale immaginare questa scena: un contadino con calma, attenzione e con movimenti costanti sparge il seme sul terreno arato. Si tratta di un gesto di speranza e di attesa. Movimenti sicuri, costanti, attenti… ma orientati chiaramente verso un futuro che non sarà molto di là del tempo.
Dicevamo: movimenti di speranza e di attesa. Di speranza, perché se non ci sarà pioggia, quei semi non fruttificheranno. Il contadino lavora affidandosi ai corsi della natura: alla stagione “secca” seguirà quella “umida” e i frutti verranno fuori. Di attesa, perché si tratta di un lavoro orientato verso risultati che verranno e che soprattutto non verranno immediatamente.
Ma ritorniamo alla questione del governo del Tempo, che è poi la questione fondamentale che in questo articolo si vuole evidenziare.
Come si diceva più su, il Cristiano ha una possibilità maggiore, anzi: ha la possibilità! La vera “potenza” che può essere data all’uomo non è quella distruttiva e fallimentare della “volontà di potenza” nietzschiana secondo cui il Tempo sarebbe risolvibile quando ci si rapporta ad esso senza pretendere di dargli un senso, ma sfruttandone solo la sua forza propulsiva; né quella che “risolverebbe” il Tempo negandolo nel delirio immaginifico del surrealismo postmoderno, bensì solo quando il Tempo viene preso in considerazione in sé, nel suo senso, e poi lo si risolve nell’eternità. E questa possibilità la dà solo il Cristianesimo.
Nelle parole di Gesù c’è una chiara condanna della “preoccupazione”, che non è la semplice “occupazione” (del tutto legittima, in quanto l’uomo è responsabile delle sue scelte e del suo destino), bensì la tentazione di trasformare il Tempo, gli accadimenti e i fatti, in ansia.
Per il Cristiano il Tempo si svolge, è inarrestabile, ma non è inesorabile. Il Tempo è governato da Dio, ed è pertanto governabile dall’uomo se questi si rimette alla Volontà di Dio: «Non vi affannate e non dite: “Che cosa mangeremo?” o: “Che cosa berremo?” […]. Di tutto questo si preoccupano i pagani».
Redazione Papaboys (Fonte www.settimanaleppio.it/Corrado Gnerre)
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