Continuiamo la nostra riflessione sulle apparizioni delle Tre Fontane. Non possiamo fare a meno di conoscere Maria, di approfondirne il suo mistero, di amarla, di invocarla, d’imitarla: la nostra storia è incastonata nella sua storia d’obbedienza filiale. La nostra vita sgorga dal suo stesso ”Si”!
Nell’Immacolata concezione di Maria c’é anche la nostra storia. Nella sua Immacolata concezione, Dio ha fissato un appuntamento anche per noi. La sua stessa Parola, come un tempo fu rivolta a Maria, oggi è preparata per ognuno di noi, che abbiamo ascoltato e dato credito mille volte al mondo e alla sua logica. Siamo salvati definitivamente da quell’appuntamento: il nostro con Dio; con la sua Parola! Con la sua carne! Su ognuno di noi pesano le conseguenze di questo peccato, che altro non è che il fallimento di chi, orgogliosamente, sceglie di fare del proprio «io» il dio cui seguire e a cui obbedire. Solo in Dio ogni cosa diviene armonia! E se un tempo una parola del demonio aveva fatto cadere Adamo ed Eva nella disobbedienza e nel peccato, ora nel ”Si” della Madre giunge a noi l’amore misericordioso del Padre! Nell’Immacolata concezione ogni storia, anche la più disastrata è sigillata nello scrigno della misericordia di Dio.
In questa seconda parte approfondiremo alcuni eventi relativi a Bruno Cornacchiola e a come l’amore della Madre trasformò un luogo di peccato verso periferia di Roma, sulla Laurentina, in una dimora celeste. Un fonte di grazia. Avevamo lasciato il veggente estasiato, incredulo, ai piedi della Bella Signora: quegli occhi di peccatore che avevano visto tanto male La vedevano, quelle orecchie che avevano ascoltato tante eresie La sentivano! Maria gli fa una bellissima promessa: «Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli…», «Io convertirò i più ostinati con prodigi che opererò con questa terra di peccato…». La Madonna inoltre rivela a Bruno: «Il mio corpo non marcì, né poteva marcire. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso…». Nella spelonca delle Tre Fontane Maria, con queste parole, si presentava anche come l’Assunta in Cielo in anima e corpo; anticipando, così, quel dogma promulgato dal Venerabile Pio XII il 1° novembre 1950. Ma Bruno aveva bisogno di certezze, credeva che quella esperienza che stava vivendo, e che tanto avrebbe inciso, poi, nella sua vita, era una allucinazione oppure un inganno di Satana. Per questo Maria lo rassicura dicendogli: «Desidero darti una sicura prova della divina realtà che stai vivendo perché tu possa escludere ogni altra motivazione del tuo incontro, compresa quella del nemico infernale, come molti ti vorranno far credere. E questo è il segno: dovrai andare per le chiese e per le vie. Per le chiese, al primo sacerdote che incontrerai e per le strade, a ogni sacerdote che incontrerai, tu dirai: “Padre, devo parlarle!”. Se costui ti risponderà: “Ave Maria, figliolo, cosa vuoi”, pregalo di fermarsi, perché è quello da me scelto. A lui manifesterai ciò che il cuore ti dirà e ubbidiscilo; ti indicherà infatti un altro sacerdote con queste parole: “Quello fa per il caso tuo”».
Occorre dire che la Vergine Santa era già apparsa dieci anni prima (nel 1937) a Luigina Sinapi, preannunciandole che sarebbe ritornata per convertire un uomo persecutore della Chiesa ed intenzionato ad uccidere il pontefice. La Serva di Dio, con le sue giovani dell’associazione «Figlie di Maria» della Garbatella, andò alla vicina Abbazia delle Tre Fontane nei luoghi del martirio dell’apostolo Paolo e poi si diresse al boschetto degli eucalipti. Mentre le ragazze si riposavano, chiacchierando tra loro, lei si inoltrò tra le piante secolari fino ad una grotta. Entratavi intravide la Vergine piangente con gli occhi bassi; stupita si guardò intorno e, in un angolo, trovò i resti di un feto, quasi certamente abortito e gettato in quel luogo oscuro, lontano da occhi indiscreti. Luigina, dopo aver dato sepoltura a quelle povere ossa, si accorse che la Madonna la guardava teneramente per il gesto di carità e di amore compiuto; in seguito la Vergine disse: «Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre (…). Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo Papa». Luigina celermente andò alla ricerca della donna, descritta dalla Vergine, e la trovò in San Pietro: era la marchesa Pacelli, sorella del cardinal Eugenio Pacelli, futuro Pio XII. La mistica ebbe un colloquio con il Porporato al quale riferì tutto ciò che la Madonna desiderava. Il Cardinale salutandola, le disse: «Se sono rose fioriranno». Forse anche in ragione della profezia mariana, il nuovo Papa ebbe nei confronti delle apparizioni delle Tre Fontane un atteggiamento di particolare disponibilità, dimostrandosi sempre più convinto della loro autenticità.
La sua è una storia decisamente affascinante ma, come più volte accade, dimenticata o sconosciuta. Era nata l’8 settembre 1916 a Itri (Latina), primogenita di cinque figli. La sua mamma era così preoccupata dei fatti straordinari che le succedevano, che a metà degli anni ’20 la portò da Padre Pio per un consiglio e una benedizione. Il frate ponendole la sua mano stigmatizzata sul capo e disse: “Dio si manifesta in lei con la sua volontà”. Sedicenne entra tra le Figlie di San Paolo per consacrarsi a Dio fondate dal beato Alberione. Ha come direttore spirituale il beato Timoteo Giaccardo. Ma a causa della sua salute delicata, comprende che quella non è la sua vocazione. Le sue esperienze mistiche sono innumerabili: dai colloqui con Gesù e la Vergine, a quelli con San Francesco d’Assisi, San Filippo Neri, San Teresa di Gesù Bambino e San Gemma Galgani. Ella vede l’Invisibile e porta a compimento “cose impossibili” agli uomini. Si dedica all’adorazione eucaristica, all’apostolato spicciolo e a quello “in grande”, straordinario, come quando Gesù la invia in bilocazione a portare soccorso ai Vescovi e ai sacerdoti impediti e perseguitati nell’Est europeo e in Russia. Nel medesimo tempo il diavolo la tormenta in ogni modo. Ma ella si offre vittima per la Chiesa e per i sacerdoti. La sua esistenza non fu mai facile e tranquilla. Prima per gli studi, poi per la morte della mamma ed infine per il lavoro, la sua vita fu un susseguirsi di cambiamenti e di spostamenti che le procurarono sempre sofferenze. A tutto ciò va unita la sua fragile costituzione fisica e le molte «strane malattie, seguite da improvvise e spesso miracolose guarigioni». Questo piccolo «granellino di senape in un solco di Roma» (così amava definirsi) percorse una strada ricca di lacrime e di solitudini. Ma si abbandonò senza riserve a Dio portando la propria e le croci altrui. Salendo poco a poco l’irta e aspra via che conduce al Calvario. Il granello di senape, macerato nel dolore e nell’offerta si spense quel 17 aprile 1978. Presso il Palazzo del Vicariato a Roma, si è aperta ufficialmente la fase diocesana del processo di beatificazione della terziaria francescana Luigina Sinapi.
«Tu mi perseguiti, ma ora basta! Entra nell’ovile santo, corte celeste in terra, la Chiesa».
Le apparizioni delle Tre Fontane ci ricordano che il tempo con il quale abbiamo sostenuto un compromesso ambiguo e vergognoso col mondo, va concludendosi! In questo tempo presente, privo di qualcosa che lo possa riempire di valori abbiamo preferito lasciarci andare, organizzando la nostra vita a modo nostro, perdendo di vista il traguardo che appare, ora, sempre più lontano e improbabile. Maria ci ricorda che il Cielo non è chiuso; che la parola ”accomodamento” non fa parte del Vangelo; che la tiepidezza spirituale corrode il nostro essere discepoli, gente che ha conosciuto il Signore! Se tutti noi, nella nostra miseria, accettassimo la pedagogia di Maria, che è poi la pedagogia del Vangelo, un cammino continuo di conversione; se tutti noi accettassimo di sottrarci al fascino del mondo e alle sue logiche, non potrebbe tutto ciò essere l’inizio del trionfo del suo Cuore Immacolato? Io credo di si! Obbedendo a Dio e non al mondo, ogni giorno si diventerà più cristiani. Ognuno di noi, se lo vuole, possedendo Dio, potrà dire di possedere tutto!
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