Una palazzina a due piani è esplosa oggi intorno alle 14 ad Acilia, nel quadrante sud-ovest di Roma. Poco dopo le 22 il ritrovamento dei cadaveri di Aurora, 8 anni e della mamma Deborah con le operazioni di recupero rivelatesi particolarmente difficili: i vigili del fuoco sono stati costretti a rimuovere un solaio crollato in gran parte intero fino al pavimento del pianterreno.
Il marito e l’altro figlio della coppia, un quindicenne, non erano in casa al momento dell’esplosione.
Altre due persone, marito e moglie ovvero zio e zia della bambina, sono stati estratti vivi, ma feriti. Erano stati fatti intervenire anche i cani da maceria per individuare il punto esatto nel quale scavare.
Alle 17 si sono accese le fotoelettriche per lavorare anche con il buio.
Sul posto, dove è arrivata anche la sindaca Raggi, operano i vigili del fuoco, tre ambulanze e una eliambulanza, carabinieri e polizia. La deflagrazione, probabilmente dovuta a una fuga di gas, è avvenuta in via Giacomo della Marca al civico 36 in un palazzo di quattro appartamenti.
A scoppiare pare possa essere stata una bombola di gas nell’appartamento al primo piano abitato da una famiglia del Bangladesh: secondo indiscrezioni, gli stranieri erano sotto sfratto e l’utenza era stata distaccata. Per questo si sarebbero serviti della bombola per cucinare. Lo scoppio sarebbe stato amplificato da due bombole di ossigeno usate nel sottostante studio odontoiatrico. I vicini hanno parlato di un enorme boato.
Un uomo estratto dalle macerie è stato portato in codice giallo all’ospedale Grassi. A quanto riferito avrebbe riportato ferite lacerocontuse e traumi su tutto il corpo ma, a parte il forte choc, non sarebbe in condizioni preoccupanti. Estratta anche una donna di 68 anni: ha riportato traumi da schiacciamento, è stata considerata in codice rosso ed era cosciente. L’eliambulanza l’ha trasportata al Policlinico Gemelli di Roma.
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di Redazione Papaboys