Tanta rabbia ma anche incapacità di saper interpretare un gesto così incomprensibile. Questa la prima reazione della gente di Pietrelcina quando hanno appreso dalla stampa che una statua di Padre Pio era stata decapitata sul lungomare di via Caracciolo a Napoli. Dalla sua terra natale i primi a commentare l’accaduto sono coloro che frequentano uno dei bar cittadini posti nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di Santa Maria degli angeli, dove per anni il santo frate Cappuccino ha celebrato messa.
«Non mi spiego – ci dice Antonio – come si possa fare una cosa del genere. Dalla città partenopea giungono a Pietrelcina migliaia di fedeli, spero che a commettere questa follia non sia stato un nostro corregionale».
Maria Rossi, presidente del locale gruppo di preghiera, cerca di darsi una risposta ma non trova spiegazioni ed afferma: «Ritengo sia un atto vandalico di qualche maniaco. Nessuno oserebbe toccare una statua di Padre Pio». Giuseppina, che da anni accoglie ed informa i fedeli che visitano la casa natale del santo, resta quasi incredula: «Sembra una pazzia – commenta – profanare il simulacro senza una ragione apparente. Il mio dispiacere è immenso».
Salvatore Mazzone, assessore al turismo di Pietrelcina, tiene a sottolineare: «Spero che al più presto si possano scoprire gli autori di questo atto di teppismo. Davvero inaspettato quanto successo a Napoli». Infine, su quanto accaduto nel capoluogo partenopeo, interviene anche frate Marciano Guarino, padre guardiano della comunità dei Cappuccini della terra natale di Padre Pio. «Entrare nel merito di una azione del genere è difficile. Ritengo che sia opera di qualche folle poichè Padre Pio è amato in ogni dove, nessuno oserebbe fare violenza ad una sua immagine».
Redazione Papaboys (Fonte www.ilmattino.it/Donato Faiella)