Si è costituito questa notte alla polizia il più giovane dei tre terroristi ricercati per la strage alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo. 12 persone uccise con kalashnikov e lanciarazzi, tra cui due poliziotti e gran parte della direzione del giornale. Tre feriti sono gravissimi. I tre attentatori sarebbero stati identificati quasi subito: si tratta di due fratelli franco algerini sui 30 anni – il documento di uno dei quali è stato ritrovato in un’auto – e del fratellastro diciottenne. Ancora in fuga i due fratelli Said e Cherif Kouachi, già noti alla polizia e probabilmente reduci da un periodo di addestramento in Siria o in Iraq. Le teste di cuoio hanno svolto perquisizioni prima a Reims e poi a 90 chilometri più a nord, a Charleville-Mezières, dove il ragazzo era iscritto all’ultimo anno di liceo. In Francia lo shock e l’emozione sono enormi. A Parigi è durata fino a tarda notte la manifestazione organizzata in Place de la Republique: migliaia di persone in silenzio per ricordare le vittime. Decapitata la redazione del giornale, che anche in passato era stata nel mirino degli islamici. Il presidente Francois Hollande ha rivolto un breve discorso alla nazione e ha proclamato per oggi un giorno di lutto nazionale. “La Francia deve restare unita – ha detto Hollande – l’unità è la nostra arma più efficace”.
Condanna dell’attentato e solidarietà alla Francia sono state espresse dalla comunità internazionale. Ce ne parla Paola Simonetti per la Radio Vaticana:
“Codardo e diabolico”: così definisce l’attacco al giornale satirico Charlie Hebdo il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha aggiunto: “siamo con i francesi”. L’Islam è “una religione pacifica – ha poi proseguito – ed è una sfortuna vedere questi estremisti radicali. Di volta in volta – ha rimarcato Obama – la popolazione francese ha difeso i valori universali”. Condoglianze al Paese sono giunte anche dal presidente russo Vladimir Putin che ha condannato fermamente l’attacco di Parigi ed “il terrorismo in tutte le sue forme”. Accanto al popolo francese si è schierato anche il capo del governo britannico, David Cameron. “Gli omicidi a Parigi sono nauseanti – ha dichiarato su twitter -. Siamo con la Francia nella lotta contro il terrore e per la difesa della libertà di stampa”. Un “barbaro attacco” lo ha definito anche il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. “Un gesto vile ed esecrabile, che non colpisce solo un giornale, ma uno dei pilastri della civiltà, la libertà di stampa”, ha aggiunto Napolitano assicurando alla Francia la collaborazione dell’Italia nella lotta contro il terrorismo. E ieri il premier di Roma, Matteo Renzi, a poche ore dall’accaduto aveva dichiarato all’ambasciatrice della Francia a Roma Catherine Colonna: “il tentativo di colpire un simbolo di libertà è un gesto di orrore senza fine e l’Europa intera ha il dovere di reagire”.
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A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
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