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Strage di donne e bambini in Camerun. Attaccato un villaggio nel nord-ovest

Strage di donne e bambini in Camerun. Attaccato un villaggio nel nord-ovest

Yaoundé, 17. Brutale attacco in Camerun. Uomini armati hanno assaltato, venerdì scorso, il villaggio di Ntumbo, nel nord-ovest del paese, uccidendo almeno 22 persone. Diversi corpi sono stati bruciati vivi e quattordici delle vittime erano minori, 9 dei quali al di sotto dei 5 anni. Nell’attacco — avvenuto nella provincia popolata dalla minoranza di lingua inglese — ha perso la vita anche una donna incinta. La notizia è stata confermata dal capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) per le regioni nord-occidentali e sud-occidentali del Camerun. Le due province sono devastate da tre anni di combattimenti cruenti tra l’esercito e i ribelli separatisti, e la situazione è di estrema tensione.

Al momento nessuno ha rivendicato l’eccidio, ma secondo alcune indiscrezioni riferite da uno dei due principali partiti di opposizione, il Movimento per la rinascita del Camerun, a compiere l’attacco potrebbero essere state le forze armate che da anni combattono i separatisti in questa regione. Il governo centrale, da parte sua, ha negato il proprio coinvolgimento nella vicenda, condannando quanto accaduto.

Le spinte indipendentiste nel paese africano sono iniziate nel 2017, quando dei gruppi armati separatisti hanno dichiarato l’indipendenza di un nuovo stato chiamato Ambazonia, venendo etichettati dal presidente, Paul Biya, come «terroristi». Dall’esplosione dei combattimenti si stima siano morte oltre 3 mila persone e che altre 700 mila siano state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni.

Questo nuovo dramma, che ha colpito la minoranza di lingua inglese in questa ex colonia francese, si è verificato quasi una settimana dopo le elezioni legislative e municipali che — secondo l’Unione africana — hanno registrato una bassa affluenza alle urne in particolare nelle due province di lingua inglese. I gruppi separatisti avevano dissuaso i cittadini a partecipare alle elezioni, minacciando rappresaglie. Yaoundé aveva preso contromisure, inviando rinforzi militari. Secondo Human Rights Watch, più di 100 persone sono state rapite nelle due regioni dai ribelli nelle due settimane precedenti le elezioni. Al momento, non sono stati resi pubblici né i risultati delle elezioni né l’affluenza alle urne.

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