SICILIA – TEMPIO PAUSANIA – “Chi ha armato la mano di Caino? Quale motivazione può scatenare un odio così profondo per compiere una strage? Non possiamo rassegnarci agli studi e alle indagini sociologiche, dobbiamo dare una risposta personale: quale valore diamo alla vita umana?”. È la domanda che pone Gianni Sini, direttore di “Gallura e Anglona” (Tempio-Ampurias), in una nota per il Sir, nella quale commenta un drammatico fatto di cronaca: a Tempio Pausania una famiglia è stata sterminata: Giovanni Azzena, 50 anni, la moglie, Giulia Zanzani di 46 e il figlio Pietro di 12 anni. Un giovane di 35 anni, Angelo Frigeri, ha già ammesso la sua partecipazione al delitto, ma “la gente vuol conoscere la verità” ed “è attonita e spaventata perché un crimine così efferato è sconosciuto alla comunità di questo territorio e lontana dalla sua cultura di civile e pacifica convivenza”. Questa sera, ricorda Sini, “la città di Tempio si fermerà e una lunga fiaccolata partirà dalla cattedrale di San Pietro attraversando le vie del centro, passando accanto a quel luogo che ha visto di colpo l’eliminazione di un’intera famiglia”. “Che sia davvero un momento di riflessione e di preghiera, una presa di coscienza seria e un impegno a promuovere e difendere la vita, senza cercare giustificazioni e attenuanti”, è l’auspicio del direttore di Gallura e Anglona. Fonte: Agensir
Strage di Tempio: Chi ha armato Caino?
Di Redazione
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