Sulla situazione in Nigeria, dopo la strage compiuta dagli estremisti islamici di Boko Harama a Baga, si sofferma l’arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale locale, mons. Ignatius Kaigama, raggiunto telefonicamente da Davide Maggiore:
Notizia terribile
R. – It’s terrible news, but we are not really sure of the facts. You’ll get some people saying …
E’ una notizia terribile, ma non siamo certi dei fatti. Ci sono persone che affermano che i numeri sono esagerati o che non corrispondono a quello che è stato detto, ma questo non ci aiuta. Infatti, noi abbiamo bisogno di informazioni chiare e precise sugli incidenti o sulle violenze in qualsiasi parte della Nigeria. Se è vero quello che è stato detto, ci troviamo di fronte ad una tragedia monumentale per il fatto che questo gruppo terrorista sia in grado di creare tale terrore e una distruzione così terribile. Questo è il momento in cui il governo dovrebbe intervenire per cercare di fermare una simile aggressione nei riguardi di nigeriani innocenti e di mobilitare ogni dispositivo di sicurezza.
Sono sempre i civili a soffrire
D. – Quali sono i sentimenti della popolazione civile, per quanto lei possa verificare?
R. – Civilians suffer more, because they have no protection and I can imagine now …
I civili soffrono di più, perché non hanno alcuna protezione. Immagino che nei villaggi che sono stati attaccati, la popolazione sia completamente destabilizzata. Ora non sappiamo con certezza dove si trovi questa gente: si sono salvati? Sono nelle montagne, sono nella foresta? Sono scappati nei Paesi vicini? Pur senza sapere cosa esattamente sia accaduto, non c’è dubbio che siano ancora i civili a soffrire. Parlavo con il vescovo di Yola, mons. Stephen Dami Mamza. Lui mi ha detto di avere accolto, negli ambienti della cattedrale, molti sfollati interni.
Estremisti in espansione
D. – Alcuni dicono che i terroristi, i miliziani di Boko Haram, stanno cercando di instaurare una sorta di “califfato”. Ma sono così forti da potersi opporre al governo fino a questo punto?
R. – So far, they have actually captured a number of local governments, and villages and towns have …
A tutt’oggi, hanno preso il controllo di diversi governatorati locali e di diversi villaggi e città, e dichiarano di avere stabilito un califfato islamico: questo è quello che dicono. E si stanno allargando anche verso Paesi confinanti come il Camerun, il Niger e il Ciad e via dicendo. Quindi, stanno raccogliendo “successi”, a loro modo di vedere. I governi della Nigeria, nonostante anche la collaborazione con altri Paesi limitrofi come il Ciad e il Niger e il Camerun, non sono stati capaci di fermare tutto questo: purtroppo, sembra addirittura esserci un’espansione.
Continuate a pregare per noi
D. – Lei vuole lanciare un appello, da parte della Chiesa nigeriana, a chi la ascolta tramite la Radio Vaticana?
R. – Continue your prayer for us, because this has gone beyond what you can manage on a human …
Continuate a pregare per noi, perché tutto questo è andato oltre le capacità di sopportazione umane.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana