Si va verso le mascherine obbligatorie all’aperto in tutto il Paese e all’estensione dello stato di emergenza fino a fine gennaio.
Ma se stamani la Camera (il Senato l’ha fatto ieri) non riuscirà di nuovo ad approvare – a causa della mancanza del numero legale – la risoluzione della maggioranza, e visti i tempi necessari a pubblicare in Gazzetta Ufficiale il nuovo Dpcm (il vecchio Dpcm scade alla mezzanotte di oggi), a Palazzo Chigi è nata e si è rafforzata una seconda ipotesi tecnica, e cioè varare entro oggi il decreto cornice e un Dpcm «ponte» valido da domani fino al 15 ottobre, data nella quale termina l’attuale stato di emergenza, e poi procedere entro il 15 ottobre con il Dpcm definitivo.
Il governo cercherà comunque oggi di ottenere l’ok della Camera (il voto è previsto alle 10) per poi tenere un consiglio dei ministri (convocato alle 11) che disegnerà il quadro normativo: un decreto legge «cornice» che proroghi lo stato di emergenza al 31 gennaio e poi varare subito il Dpcm con le norme dettagliate.
La bozza del decreto legge cornice che sarà comunque varato oggi stabilisce «l’obbligo di avere sempre con sé, al di fuori della propria abitazione, dispositivi di protezione individuale, con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande». Restano esclusi «i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva o motoria; i bambini di età inferiore ai sei anni; i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità».
Sembra un previsione piuttosto blanda, senza obbligo di utilizzo, che sarebbe eventuale e rimandata ad altra norma, ma in realtà l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto sarà inserito del successivo e quasi contemporaneo Dpcm anche se è da vedere se l’obbligo scatterà solo in presenza di persone non conviventi o sarà assoluto, a prescindere dal distanziamento sociale (come nel Lazio e in Campania). Su questo si deciderà oggi, ma la linea prevalente è stabilire un obbligo solo in presenza di altre persone. Il mancato rispetto delle misure di contenimento, prevede il decreto, «è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 1.000».
Chi ha contratto il Covid-19, ma non rispetta le restrizioni, può incorrere in una sanzione penale «con l’arresto da 3 a 18 mesi», oltre che «in un’ammenda da 500 a 5.000 euro».