Cresce, sempre più, in Italia il fenomeno del pellegrinaggio fra percorsi naturalistici che disegnano la bellezza di un Paese che non ha mai smesso di raccontarsi. Ottomila chilometri di vie che si intersecano fra loro, dalla Puglia alla Valle d’Aosta, dall’alto Brennero fino alla città di Roma.
Sulla scia del rinomato percorso spagnolo “il Cammino di Santiago”, dove quest’anno sono previsti 300 mila pellegrini, l’Italia si prepara ad accogliere centinaia di “camminatori”, provenienti da tutto il mondo, che riscopriranno il valore di un cammino che sin dal Medioevo conduce alla tomba di San Pietro. Tra le tappe più ambite la Francigena detiene, con i suoi 1.015 km, la leadership dei percorsi più frequentati e gode oggi del titolo di Itinerario culturale europeo. Michele Ungolo ha intervistato la scrittrice Roberta Ferraris, esperta di questo itineriario e autrice di alcune guide che aiutano il pellegrino ad affrontare al meglio il percorso sulla via Francigena:
R. – Una guida era necessaria. Forse una guida ufficiale arriva addirittura anche un po’ tardi, visto che il percorso c’è da molti anni. È proprio qualcosa che mancava per chi cammina e per il pellegrino. Era giunto il tempo.
D. – Quali sono i consigli per chi vuole intraprendere questo cammino?
R. – Innanzi tutto allenarsi un po’, ma questo solamente per non avere il trauma nei primi giorni con l’acido lattico nei muscoli e avere energie e la forza poi di contemplare, di vedere le cose, di vivere il percorso in serenità e non con i problemi fisici. È necessario fare uno zaino molto leggero. Bisogna veramente lasciare a casa il superfluo. Infatti, il viaggio a piedi sembra un esercizio in cui si rinuncia al superfluo e si scopre quante sono le cose superflue: sono davvero tante …
D. – Il governo ha deciso di stanziare 60 milioni per migliorare la rete stradale …
R. – Il lavoro che va fatto e che in parte è già stato fatto in molti tratti, è quello della messa in sicurezza. Dove la via incontra la strada asfaltata – capita molto di frequente, perché spesso si arriva nelle città – sono utili attraversamenti pedonali e piste ciclopedonali protette dove si attraversano strade frequentate anche dalle automobili. La sicurezza del pellegrino deve essere la cosa a cui si pensa di più.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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