Qualunque sia la circostanza che ci porta a Medjugorje, siamo stati chiamati. Ed io, monaca di clausura, che in seguito a problemi di salute sono stata condotta a quel luogo santo – con i dovuti permessi naturalmente – e ospitata in una casa di preghiera della nuova Comunità di vita contemplativa “Regina della Pace, completamente tuoi…”, con immensa gratitudine mi chiedo ancora a che debbo che la Madre del mio Signore mi abbia chiamata a sé.
Molto forte era il mio legame affettivo con Maria che qualche volta si era fatta presente nella mia vita, anche in modo sensibile, e forse per questo non avvertivo il bisogno di cercarla. Ma nella sensazione di trovarmi in un tunnel oscuro mentre l’intera mia esistenza era compromessa – compresa la vocazione religiosa – mi affidai di nuovo a Lei consegnandole in modo particolare la mia salute.
Avevo sentito parlare vagamente dei fatti che avvenivano a Medjugorje, non ne ero particolarmente attratta, mi incuriosiva però conoscere un evento così significativo dei nostri tempi, come pure le varie realtà della Chiesa di oggi delle quali arrivano solo echi ai monasteri.
Giunta a Medjugorje come non mai la sua amorevole materna premura mi ha avvolta e, sotto il suo manto di luce e di pace, mi ha ricolmata di gioia. Alla sua luce vediamo la luce. Alla luce dell’esperienza che ha ridato vita alla mia vita, luce ai passi del mio vagare e occhi per vedere il vissuto dei fratelli e sorelle, mi sono accorta che davvero Medjugorje è casa di Maria, luogo privilegiato e santo di incontro con la Madre di Gesù, con Colei che maternamente si fa guida per condurci a Lui. Unico centro infatti è Gesù Eucaristia, tutto ruota attorno a Lui, Gesù Agnello immolato e Risorto.
Anche nelle nostre chiese e case religiose si può vivere in una condizione di mediocrità, nella tiepidezza della consuetudine e in una preghiera che non coinvolge il cuore! Eppure la sete di spiritualità non è totalmente soffocata dai tanti richiami seducenti del mondo. Medjugorje è un centro di spiritualità, dove si fa esperienza di silenziosa preghiera e si può rientrare in se stessi fino a raggiungere nell’intimo del proprio cuore quel luogo sacro dove Dio è più intimo a noi di noi stessi e riscoprirvi l’immagine che vi ha impresso dentro.
Nell’incontro con Gesù e Maria, specchio limpido, e alla luce della Parola si può rileggere la propria esistenza e nell’intimo deserto del cuore la nostra fragilità umana incontra la potenza dell’amore di Dio e ne resta coinvolta fino ad essere proiettata negli infiniti spazi del suo progetto di salvezza. Alla luce dello Spirito di Dio si avverte l’esigenza di essere luce. La Confessione sacramentale diviene luogo di conversione e grazia di nuovo cammino. Non sono pochi coloro che dopo questa esperienza diventano strumenti, come San Francesco amava definirsi, cuore grande e palpitante, che attira molti alla libertà dei Figli dalle schiavitù di peccato che ci opprimono e dalle tante tombe in cui la nostra fragilità umana si racchiude.
A Medjugorje Gesù e Maria propongono purezza di cuore nel vivere e relazionarsi con gli altri. Quella cittadella è divenuta immagine della Chiesa vivente dove tutti si riconoscono fratelli perché figli di un solo Padre e una sola Madre, un’immensa Casa- Famiglia che supera i confini territoriali e culturali per aprirsi ad ogni figlio e figlia che risponde al richiamo di una Madre.
Una Madre che dona a piene mani ciò che dal Cielo ha accolto e custodito, una Madre che chiede e cerca collaboratori. Ed io mi sono sentita rappresentante di tante donne che non hanno l’opportunità di vivere da dentro l’esperienza di Medjugorje e mi sono chiesta come mai?
E forse anche questa richiesta di testimonianza è un’immediata risposta. Lei Giovane Donna vuole attraversare l’oceano dei secoli e delle istituzioni per giungere con tutta la sua freschezza alla nostra realtà di Ordini antichi, custodi del prezioso tesoro della tradizione e se pur “invecchiati” , capaci di portare in seno frutti di amore e di indicare al mondo che Gesù è il Signore! Con la sua presenza e attraverso i suoi messaggi, che hanno un’incredibile forza trasformante, Maria può essere nuova guida per il nostro cammino personale e comunitario. Può condurre anche noi, come i milioni di pellegrini attraverso le tenebre di questi tempi alla Luce senza tramonto e Pace senza turbamenti e senza fine.
“Vi invito, cari figli, a comprendere l’importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Desidero salvare tutte le anime e condurle a Dio. Perciò preghiamo affinché si realizzi completamente tutto quello che ho cominciato. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”
“Figlioli, vivete in un tempo in cui Dio vi dona grandi grazie, ma voi non sapete utilizzarle. Vi preoccupate di tutto il resto, e dell’anima e della vita spirituale il minimo. Svegliatevi dal sonno stanco della vostra anima e dite a Dio con tutta la forza Sì. Decidetevi per la conversione e la santità. Sono con voi, figlioli, e vi invito alla perfezione della vostra anima e di tutto quello che fate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata“.
Non è scontato che siamo persone convertite perché consacrate, ogni giorno il suo amore esige nuove risposte di amore, di fede, di speranza. Ogni giorno è tempo di conversione al Vangelo.
Sr. Franca (monaca agostiniana)
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