Festa, nella comunità delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia, per il compleanno a tre cifre della religiosa di origine ligure. «Da giovane presi una brutta broncopolmonite. Sarei dovuta morire, invece il Signore mi vuole ancora qui»
Non è da tutti spegnere candeline a tre cifre. Lo ha fatto ieri, martedì 20 gennaio, a Roma suor Maria Giovannina D’Agostino, delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia, nell’istituto che ospita la famiglia religiosa, in via Flaminia. Una festa in piena regola, iniziata con una Messa di ringraziamento e finita come d’obbligo con torta e candeline.
«Una suora meravigliosa – dice la sua consorella, anche lei suor Giovannina -, sempre sorridente e vivace. Ha vissuto e vive in pieno lo spirito della nostra istituzione e poi ha il cuore a Dio, frutto di una preghiera profonda, e le mani al lavoro, dimostrando sempre forte appartenenza all’istituto, alla sua comunità e all’ufficio che le è stato assegnato». Terza di tre sorelle, tutte suore della Misericordia, suor Maria Giovannina ha iniziato il suo percorso a Savona nel 1931. La prima professione nel 1933: 40 anni a Genova e poi nel 1975 il trasferimento a Roma «Perché mancava personale – ammette -; così ho seguito il percorso delle mie sorelle Michelina e Carmelina». Lucida e divertita dal tanto clamore suscitato dalla sua età, suor Giovannina ama Roma: «È una città bellissima e poi San Pietro è il luogo più bello». Minuta, con qualche inevitabile problemino dovuto all’età, sempre sorridente, la religiosa si dimostra ancora molto caparbia, un lato del carattere che gli anni non hanno minato.
Nel corso della Messa celebrata nella cappella dell’istituto, le sue consorelle hanno voluto esprimere un forte ringraziamento a lei e al Signore. «Suor Giovannina è testimone di una storia di salvezza che Dio ha realizzato con la sua vita e con la vita di tutti coloro che l’ hanno incontrata – hanno detto dal pulpito -: cento anni di vita, di gioia e di presenza del Signore Gesù e noi ci raccomandiamo alle sue sante preghiere e non mettiamo limiti alla provvidenza».
Anche Papa Francesco ha voluto ricordare i 100 anni di suor Giovannina inviando degli auguri personali che sono stati letti nel corso della Messa. La festa si è poi spostata nel refettorio dell’istituto dove le consorelle e le insegnati hanno voluto festeggiare la piccola grande suora: «Ha forza, dolcezza e caparbietà – riferisce un’insegnate, sua ex allieva -; ha sempre un sorriso per tutti: questa è al sua caratteristica principale».
I suoi 100 anni non la spaventano. «Ogni tanto ci penso – ha detto – e mi vengono in mente tanti ricordi, tanti avvenimenti della mia vita. Penso ai miei parenti: io sono l’ultima della famiglia e pensate che da giovane presi una brutta broncopolmonite. Sarei dovuta morire, invece il Signore mi ha voluto qui. Ed evidentemente mi vuole ancora qui». E l’augurio più bello per questi cento anni arriva da una delle sue consorelle più giovani, suor Maria Rita: «Le auguro di conservare la curiosità che ha per tutto ciò che le capita intorno e la grande voglia di vivere che alla sua età è ancora così forte».
Servizio di Paola Proietti per RomaSette.it