Contenuto a cura dell’Accademia Italiana di marketing e comunicazione
La dipendenza dalla tecnologia può avere un impatto significativo sulla salute emotiva delle persone, poiché può interferire con la capacità di sviluppare e mantenere relazioni significative e autentiche. Può inoltre limitare la capacità di provare emozioni autentiche, e questo è un grave disagio che sarebbe utile affrontare con tutte le forze.
Per contrastare questo fenomeno negativo è importante trovare un equilibrio sano tra l’uso della rete e dei suoi ‘derivati’ e la vita reale. Ci sono diverse strategie che possono aiutare a ridurre la dipendenza dalla tecnologia, come ad esempio fissare limiti di tempo nell’uso, creare relazioni sociali significative nella vita reale ed impegnarsi in attività che promuovono la salute mentale e fisica.
In questo numero del Pensiero, grazie ai vari collaboratori che si sono espressi in settori svaritati, abbiamo analizzato autenticità ed utilizzo di mezzi tecnologici. C’è un sottile filo da non spezzare, per mantenere in equilibrio un aspetto etico nella quotidianità. Lo stesso discorso che vale per la persona, può essere rapportato anche ad un’azienda, e nella riflessione a seguire, analizzeremo questo aspetto. Le tecnologie di realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR) sono cresciute enormemente di popolarità negli ultimi due anni, ne abbiamo visto alcuni esempi notevoli nel settore B2C.
Da marchi come Google, che utilizza l’AR per aiutare gli utenti a navigare meglio fra le mappe utilizzando i propri smartphone, ad Amazon, che ha lanciato il primo parrucchiere AR a Londra per permettere ai clienti di provare virtualmente diverse colorazioni di capelli e acconciature prima dell’acquisto.
Questi marchi leader stanno mostrando come utilizzare la tecnologia per migliorare la vita dei propri clienti. Nell’attuale caos travolgente, i consumatori cercano qualcosa di originalmente disruptivo che possa rompere lo status quo e distinguersi dalle classiche campagne piene di cliché che invadono i feed. Secondo Forbes, le aziende che si concentrano sull’esperienza del cliente godono di un tasso di soddisfazione del cliente fino a 1,6 volte superiore e un valore dell’ordine fino all’1,9 superiore rispetto ad altre aziende.
Negli ultimi anni, ci sono stati alcuni esempi eccellenti di esperienze emozionanti e uniche offerte attraverso la tecnologia, come il cartellone 3D ‘Air Max Day” di Nike a Tokyo. Molti marchi consumer stanno capitalizzando su questa nuova tecnologia per offrire ai consumatori esperienze di marca entusiasmanti.
La tua azienda a che punto è in questo sviluppo? Innovazione è una parola che viene sempre più spesso utilizzata ma talvolta anche in modo inappropriato. Fare innovazione vuol dire essenzialmente prendere qualcosa che già esiste e trasformarlo in qualcos’altro, migliorandone le funzioni o il design, creando in sostanza un nuovo prodotto, processo o servizio, il cui fine ultimo è risolvere problemi e rendere le cose più facili. Un’innovazione è qualcosa che può di fatti rimuovere un limite esistente.
Ma è anche vero il contrario, tant’è che input e output dell’innovazione si susseguono in una spirale i cui esiti spesso si impongono in termini che, oggigiorno, definiamo come disruptive innovation.
L’Innovation Strategy, in quanto strategia necessaria ad allineare lo sviluppo delle innovazioni con i futuri obiettivi aziendali, risulta assolutamente vitale per le aziende che vogliono sfruttare la nuova business intelligence, intesa come una combinazione di intelligenza umana e artificiale, e ridefinire così i sistemi di governance e gestione della produzione. La nuova business intelligence ovviamente presuppone che le aziende debbano diventare data-driven decision-maker per beneficiare di questo vantaggio competitivo.
Il digitale, dunque, ci impone di ripensare il modo in cui possiamo raggiungere i nostri obiettivi di business alla luce di cosa sia possibile realizzare attraverso l’uso efficace delle innovazioni tecnologiche. In un mondo dominato dalla complessità e dalla decentralizzazione, le aziende e le organizzazioni devono legare le proprie strategie di business all’innovazione, se non vogliono correre il rischio di trovarsi totalmente impreparate dinanzi alle sfide attuali e future.
La prossima grande opportunità è sempre dietro l’angolo, e se non si è innovativi, si è destinati a rimanere indietro.
L’originalità emotiva è comunque una qualità che può manifestarsi in molteplici modi, come ad esempio nella capacità di esprimere emozioni in modo creativo e personale. Essere in grado di rielaborare e trasmettere le proprie emozioni in modo originale può essere un modo per comunicare al mondo la propria unicità e individualità.
Raziocinio e sperimentazione: ecco! Questo dovrebbe essere il giusto equilibrio per non cadere in trappole varie.
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