Autoproduzioni e auto-organizzazione coniugando assieme valori e profitti. E’ la ricetta consegnata ai giovani che non vogliono rassegnarsi a una vita da disoccupati a Teggiano dove si è svolto un interessante convegno su Giovanni Paolo II e il mondo del lavoro che cambia nell’ambito delle iniziative previste per l’esposizione della reliquia del sangue di San Giovanni Paolo II.
Partendo da un’affermazione del papa-operaio, «E’ quanto mai necessario che si costituisca nel mondo una coalizione globale a favore del lavoro dignitoso», il dibattito si è incentrato sulla ricerca di soluzioni alternative e positive all’attuale e gravissima crisi occupazionale che l’Italia e in particolare il Sud sta vivendo.
Al saluto e alle esortazioni del parroco di San Marco di Teggiano, don Cono Di Gruccio, e di Gianluca Mastrovito, presidente provinciale delle Acli, hanno prontamente risposto Adalgiso Amendola, docente di Economia politica all’Università di Salerno, che si è intrattenuto sull’enciclica di papa Wojtyla, “Laborem exercens”, Alfonso Cantarella, presidente della fondazione Carisal e Antonio Izzo del Movimento Lavoratori dell’Azione Cattolica.
Il direttore generale della Bcc di Monte Pruno, Michele Albanese, ha illustrato le iniziative messe in campo per combattere l’usura in sinergia con la Caritas diocesana guidata da don Vincenzo Federico, presente in platea, mentre Pasquale D’Acunzi, imprenditore e presidente Arlas Campania ha commentato gli ultimi dati di Garanzia Giovane: oltre 35 mila iscritti in tutta la Campania di cui diecimila da Salerno e provincia. A concludere, rinnovando la speranza in nuovi modelli etici di comportamento nel mondo del lavoro, è stato il vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, monsignor Antonio De Luca. Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it
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