Lo hanno deciso le autorità iraniane almeno fino quando Ryad non garantirà migliori condizioni di sicurezza rispetto al tragico incidente del settembre scorso alla Mecca, quando in una calca incontrollata morirono migliaia di pellegrini. Dopo gli Emirati arabi, ora anche il Kuwait prende le distanze dall’Iran. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu condanna gli attacchi alle sedi diplomatiche saudite.
Dopo gli Emirati arabi, ora anche il Kuwait decide di richiamare il proprio ambasciatore dall’Iran schierandosi così al fianco dell’Arabia Saudita. Ryad proprio due giorni fa aveva deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con Teheran dopo l’assalto ad alcune sue sedi diplomatiche scatenate dall’esecuzione in Arabia dell’imam sciita Nimr al Nimr. Immediata è stata la replica del governo iraniano che, attraverso il suo portavoce Mohammad Bagher Nobakht ha affermato che la rottura delle relazioni diplomatiche con Arabia saudita, Bahrein e Sudan, Paesi definiti “vassalli” da Teheran, non ha “alcun effetto” sul suo Paese. Anzi, per , “l’Arabia saudita – ha aggiunto – patirà la rottura delle relazioni con l’Iran, anche se un grande paese come Gibuti la sostiene”. Nobakht ha quindi nuovamente condannato l’esecuzione in Arabia saudita dell’imam sciita Nimr al Nimr, che ha dato il via alla crisi tra Ryad e Teheran. “Condanniamo l’azione disumana, barbara e simile a quelle compiute dell’Isis, qual’è stata l’esecuzione del leader religioso, sceicco al Nimr”. Il portavoce di Teheran ha criticato anche gli attacchi alle sedi diplomatiche saudite in Iran, definendoli “non degni del popolo iraniano”. Teheran sospende pellegrinaggi alla Mecca Intanto, le autorità iraniane – ha annunciato ancora Nobakht – hanno deciso di sospendere il pellegrinaggio minore o ‘Umra’ finché Ryad non garantirà migliori condizioni di sicurezza rispetto al tragico incidente del settembre scorso alla mecca, quando in una calca incontrollata morirono migliaia di pellegrini. Condanna del Consiglio di Sicurezza Onu per assalto a sedi diplomatiche saudite Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, intanto, ha condannato l’assalto all’ambasciata saudita a Teheran invitando l’Iran a rispettare i suoi obblighi internazionali di proteggere le sedi diplomatiche.
Nella sua dichiarazione, rilasciata ieri notte, il Consiglio di Sicurezza ha ricorda il “principio fondamentale della inviolabilità dei locali diplomatici e consolari”, ricordando che ogni nazione deve proteggere queste strutture contro “qualsiasi intrusione o danno”, e a Teheran a “rispettare pienamente i propri obblighi internazionali al riguardo”. La dichiarazione è stata rilasciata dopo la prima riunione dell’anno del Consiglio, che nel mese di gennaio è presieduto dall’Uruguay. Nel testo non si fa alcun riferimento alla morte del religioso che ha causato la violenta reazione della comunità sciita in tutto il mondo, condannando solo gli attacchi all’ambasciata di Ryad a Teheran e al consolato saudita a Mashhad. A seguito di questo, l’Arabia Saudita ha deciso di rompere i rapporti diplomatici con l’Iran e sospendere tutti i voli da e per il Paese.