Potenti multinazionali, grandi aziende, i maggiori centri della finanza hanno fornito i capitali, per promuovere una guerra «culturale onnipervasiva: massmediatica, giudiziaria, amministrativa, ora anche scolastica, per conquistare i giovani».Lo scontro si è fatto ormai feroce: non a caso «l’Onu ha chiesto alla Chiesa Cattolica formalmente di modificare la propria dottrina morale su aborto e omosessualità», riproponendosi poi di verificare tra qualche tempo se i «compiti a casa»,
in tal senso, siano stati fatti. Non era mai accaduto. Come rispondere a tutto questo? Il prof. D’Amico è stato molto chiaro: «Quando la Chiesa è vera, combatte. Quando la Chiesa è vera, condanna per amore». Occorre quindi tornare, anche a partire dai banchi di scuola, ove oggi dilaga l’ideologia gender, a riformare l’umano con «fede ardente: per questo bisogna che le famiglie e le Diocesi» tornino a scommettere sull’educazione cattolica. La dottoressa Chiara Atzori, medico ed esperta in malattie infettive, ha parlato di «gendercrazia», mirante ad imporre il «primato del desiderio, autorizzando tutto quanto sia tecnicamente fattibile». L’omosessualità «non è innata, non è un tratto immutabile o identitario della personalità» e va distinta dal proclamarsi «gay, poiché tale è chi abbraccia tale condizione per farne però una bandiera sociopolitica». A tutela della famiglia naturale, la dottoressa Atzori ha suggerito di approfondire anche «le ragioni preconfessionali», per le quali opporsi all’ideologia gender. Il prof. Luca Galantini, docente di Storia del diritto moderno presso l’Università Europea di Roma, ha mostrato, anche da un punto di vista prettamente giuridico o legislativo, come, in realtà, la cosiddetta «identità di genere si basi su aspettative e percezioni molto vaghe. Prescindendo dalla qualifica biologica, ci si trova di fronte ad una pluralità di mutevoli e bizzarre definizioni, che giocoforza son prive di valore», pur volendo limitare fortemente «la libertà di pensiero e di espressione, soprattutto religiosa, con la categoria della cosiddetta “omofobia”, di fatto discriminante gli eterosessuali e con profili di incostituzionalità» nell’applicazione pratica. Allora, da dove tanto accanimento nel voler imporre tale ideologia contro tutto e contro tutti, se non – come ha ammesso una sua guru, Judith Butler – dalla volontà di «riformulare la realtà, decostruendola»? Un sopruso, che non possiamo permettere. di Mauro FaverzaniLa preghiera a Maria che scioglie i nodi è una delle suppliche più usate dai cristiani per chiedere aiuto alla…
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