Il dottor Antonio Marfella scrive: “Paradosso Campania una regione giovane ma a rischio malattie. L’età media è di 40 anni contro i 43 del Paese Aspettative di vita più basse della media nazionale”. Paradosso dei dati: la Campania è la regione più “giovane” del Belpaese, con un’età media di 40 anni (43 la media nazionale). Ma è anche il territorio dove l’aspettativa di vita è minore. Un anno e mezzo in meno rispetto alle altre regioni e con il più alto numero di anziani affetti da malattie cardiovascolari, diabete, artrosi e demenze. Nonostante progetti come l’Igea, nato per contrastare il diabete ed esteso poi a tutte le cronicità, Napoli è abitata dal 57% di anziani che soffrono di tre o più malattie, e dal 32% di ricoverati nel corso dell’ultimo anno. Ma la nostra è anche la regione risultata prima nella campagna di prevenzione nella terza età promossa dal ministero della Salute con l’obiettivo di ridurre il rischio di malattie croniche negli over 70 grazie a uno stile di vita sano. Da ieri è iniziata la distribuzione di opuscoli informativi nelle Asl e nelle farmacie, insieme alla proiezione di videomessaggi nei vagoni delle metropolitane. «Ma nonostante i numerosi interventi di politica sanitaria per migliorare la gestione degli anziani, qui si rivelano ancora comportamenti sbagliati che mettono a rischio la salute della popolazione», avverte Giuseppe Paolisso, ordinario di Medicina interna e Geriatria del II Ateneo e presidente della Società italiana di Geriatria.
In Campania, secondo l’Agenzia regionale della sanità, l’artrosi limita la vita quotidiana del 74% degli anziani, contro il 69% nel resto del Paese; la mortalità cardiovascolare supera il 40% contro il 35% nazionale; gli over 70 diabetici sono il 20% contro il 14%. Perfino le demenze sono più diffuse, coinvolgendo l’8% degli anziani anziché il 5-6%. Ma uno stile di vita inadeguato e dalle conseguenze imprevedibili inizia da giovani e, col tempo, si tramuta in cattive abitudini anche nella terza età: meno del 30% degli anziani cammina regolarmente, mentre il 73% trascorre almeno tre ore al giorno davanti alla tv. Il 67% non è mai andato al cinema, a teatro o a un concerto nell’ultimo anno e, appena il 2% si è dedicato ad attività creative come corsi di inglese, computer o di cucina. C’è margine di interventi? Certo, assicura lo specialista: «Camminare tra 20 e 25 minuti al giorno, evitare l’ascensore, consumare frutta e verdura almeno due volte al giorno e alimentarsi con pesce azzurro, limitando il consumo di carni rosse. Anche a 70 anni si può fare esercizio fisico e si può mangiare sano, per ridurre la quota di patologie e i ricoveri ospedalieri, ma anche e soprattutto per vivere più in salute e più a lungo». Giuseppe belli: “Mangiate sano. Munnezza tossica ricostituen! Da repubblica di oggi 08 Aprile 2014. Viviamo di meno nella regione più giovane d’Italia perché camminiamo poco, trala munnezza tossica! Che vergogna. Che vergona dei medici!”. Incredibile ma vero. Eppure sarebbe tanto semplice e onesto dire tutta la verità su questo dramma che ci uccide. Viviamo di meno e peggio dei nostri fratelli sparsi per l’ Italia, ci dicono. E, zelanti, ce ne ricordano i motivi. Ma certi medici fingono di ignorare completamente l’immensa sciagura dei rifiuti industriali altamente tossici e nocivi per la salute che, a milioni di tonnellate, in questi anni sono stati interrati o bruciati nelle nostre terre. E lo scempio ancora continua, ma a quanto pare, secondo costoro, non ha alcun impatto sulla nostra salute. Incredibile ma vero. Se questa è scienza… di Padre Maurizio PATRICIELLO