“Penso a tanti bambini affamati, abbandonati, sfruttati, costretti alla guerra, rifiutati. È doloroso vedere le immagini di bambini infelici, con lo sguardo smarrito, che scappano da povertà e conflitti, bussano alle nostre porte e ai nostri cuori implorando aiuto. Il Signore ci aiuti a non essere società-fortezza, ma società-famiglia, capaci di accogliere, con regole adeguate, ma accogliere.”
Le parole di Papa Francesco alla recita dell’Angelus di questa domenica
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Si è da poco conclusa, nella Basilica di San Pietro, la celebrazione eucaristica con la quale abbiamo dato inizio alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. I Padri Sinodali, provenienti da ogni parte del mondo e riuniti intorno al Successore di Pietro, rifletteranno per tre settimane sulla vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nella società, per un attento discernimento spirituale e pastorale.
Terremo lo sguardo fisso su Gesù per individuare, sulla base del suo insegnamento di verità e di misericordia, le strade più opportune per un impegno adeguato della Chiesa con le famiglie e per le famiglie, perché il disegno originario del Creatore sull’uomo e la donna possa attuarsi e operare in tutta la sua bellezza e la sua forza nel mondo di oggi.
La liturgia di questa domenica ripropone proprio il testo fondamentale del Libro della Genesi sulla complementarietà e reciprocità tra uomo e donna (cfr Gen 2,18-24). Per questo – dice la Bibbia – l’uomo lascia suo padre e sua madre e si unisce a sua moglie e i due diventano una sola carne, cioè una sola vita, una sola esistenza (cfr v. 24). In tale unità i coniugi trasmettono la vita ai nuovi esseri umani: diventano genitori. Partecipano della potenza creatrice di Dio stesso. Ma attenzione! Dio è amore, e si partecipa alla sua opera quando si ama con Lui e come Lui.
A tale scopo – dice san Paolo – l’amore è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (cfr Rm 5,5). E questo è anche l’amore che viene donato agli sposi nel Sacramento del matrimonio. E’ l’amore che alimenta il loro rapporto, attraverso gioie e dolori, momenti sereni e difficili. E’ l’amore che suscita il desiderio di generare i figli, di attenderli, accoglierli, allevarli, educarli. E’ lo stesso amore che, nel Vangelo di oggi, Gesù manifesta ai bambini: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio» (Mc 10,14).
Oggi chiediamo al Signore che tutti i genitori e gli educatori del mondo, come anche l’intera società, si facciano strumenti di quell’accoglienza e di quell’amore con cui Gesù abbraccia i più piccoli. Egli guarda nei loro cuori con la tenerezza e la sollecitudine di un padre e al tempo stesso di una madre.
Penso a tanti bambini affamati, abbandonati, sfruttati, costretti alla guerra, rifiutati. È doloroso vedere le immagini di bambini infelici, con lo sguardo smarrito, che scappano da povertà e conflitti, bussano alle nostre porte e ai nostri cuori implorando aiuto. Il Signore ci aiuti a non essere società-fortezza, ma società-famiglia, capaci di accogliere, con regole adeguate, ma accogliere. Accogliere, sempre, con amore!
Vi invito a sostenere con la preghiera i lavori del Sinodo, affinché lo Spirito Santo renda i Padri Sinodali pienamente docili alle sue ispirazioni. Invochiamo la materna intercessione della Vergine Maria, unendoci spiritualmente a quanti, in questo momento, nel Santuario di Pompei recitano la “Supplica alla Madonna del Rosario”.
di Redazione Papaboys