Evitare le improvvisazioni, donare il sangue nel centro più vicino, coordinarsi con le forze in campo, facilitare le operazioni di soccorso, e aiutare economicamente le organizzazioni affidabili ed esperte – ad esempio, la Caritas ha attivato un fondo di emergenza – che si stanno attivando per portare gli aiuti.
Questo il “bignami” degli appelli che stanno girando in rete per aiutare correttamente le vittime del terremoto che ha duramente colpito il centro Italia.
Mentre si diffondono sui social media le foto dei corridoi affollati del centro trasfusionale dell’Ospedale San Camillo del Lellis di Rieti, le associazioni della donazione del sangue si affrettano a ricordare che non serve recarsi sul luogo per donare in soccorso ai feriti. Basta andare al centro più vicino dal momento che i centri regionali sono riuniti in un sistema nazionale che compensa le carenze a partire dalle necessità.
Le Regioni si stanno attivando sia con mezzi e squadre di soccorso della Protezione Civile, sia con gli appelli alla donazione del sangue. Dalla Toscana l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi si rivolge ai donatori: «Alla nostra Regione», scrive su Facebook, «è stato chiesto sangue per curare i feriti del terremoto. Mi rivolgo al cuore, alla generosità e allo spirito di solidarietà di tutti i toscani, servono donatori».
Sempre all’ospedale di Rieti è stato allungato fino alle venti di stasera l’orario per poter donare. Vista l’eccezionalità della donazione pomeridiana – solitamente si dona di mattina – le associazioni reatineraccomandano che il pranzo sia completato almeno 2 ore prima dell’orario fissato per la donazione e non comprenda latticini (formaggi, mozzarelle, formaggio grattugiato, ricotta, latte, burro, ecc.) e cibi elaborati, grassi, fritture, vino, birra, alcool, sostanze dolci o zuccherate. Opportuno bere molta acqua prima e dopo la donazione.
Dai Centri di Servizio per il Volontariato (Spes e Cesv) e dal Forum del Terzo settore del Lazio l’appello ai cittadini che vogliono portare il proprio aiuto: «Non muoversi in forma autonoma e disorganizzata: per essere davvero utili è meglio rivolgersi alle associazioni, cooperative, agli enti non profit, che già si sono attivati, e restare in attesa di ricevere istruzioni». Le organizzazioni di Protezione Civile, come Misericordie, Anpas e Croce Rossa, sono operative dalla prima ora per portare aiuto ed è necessario coordinarsi con una di loro per partecipare in prima persona ai soccorsi che dureranno molto tempo.
Dai Comuni e dalla Protezione civile arriva invece il monito a evitare di recarsi sui luoghi del disastro per non intasare la viabilità e per consentire il lavoro delle organizzazioni di pronto soccorso e protezione civile. In particolare a evitare di percorrere la via Salaria per permettere ai mezzi di raggiungere le zone colpite.
Per tutti coloro che sono sul posto, la Croce Rossa Italiana ricorda di osservare le regole di precauzione (allontanarsi anzitutto da costruzioni, linee elettriche, impianti industriali, margini dei laghi e raggiungere le aree di protezione civile predisposte) ed evitare il più possibile di usare il telefono e l’automobile per lasciare linee telefoniche e strade libere e non intralciare i soccorsi.
Altro appello della Croce Rossa, per favorire comunicazioni ed operazioni, a tutti coloro che vivono nella zona a togliere la password della rete wi-fi.
Redazione Papaboys (Fonte www.famigliacristiana.it)
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