Terra Sancta et Oriens

Terremoto Turchia-Siria, ci sono oltre 8.700 morti, ma potrebbero aumentare. Il miracolo della speranza per una piccolina

Colpite 23 milioni di persone. Un 15enne è stato salvato dopo essere rimasto sepolto 35 ore sotto le macerie.

Aumenta il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito Siria e Turchia. Le vittime accertate al momento sarebbero oltre 8.700. Intanto è una corsa contro il tempo e il freddo per rintracciare eventuali sopravvissuti ed estrarli dalle macerie.

L’Oms: “Fino a 23 milioni di persone potrebbero essere colpite dalle conseguenze del sisma”. Decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte dalle scosse, “con un forte impatto sui bambini”, riferisce Unicef.

Il ministro Tajani riferisce che è un 50enne veneto, Angelo Zen, l’italiano che risulta disperso. Finora sono state messe in salvo 8mila persone: recuperati dopo 28 ore sotto le macerie anche una donna e i suoi tre figli. Squadre e mezzi di soccorso stanno giungendo da tutto il mondo.

Unicef: decine di scuole e ospedali distrutti

“Questo è il terremoto più potente che ha colpito la regione in circa 100 anni ed è avvenuto nel momento peggiore possibile per i bambini e le famiglie vulnerabili nelle aree colpite. Decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte dalle scosse, con un forte impatto sui bambini”. Lo ha detto il portavoce Unicef James Elder.

L’APPELLO ALLA SOLIDARIETA’ DEL VICARIO APOSTOLICO DI ANATOLIA

Siria, bimba nasce tra le macerie: trovata viva ancora legata dal cordone ombelicale alla madre morta

A Jandairis, città della Siria duramente colpita dal terremoto, i soccorritori hanno scoperto una neonata viva, sotto le macerie di un palazzo di quattro piani, ancora legata dal cordone ombelicale alla madre deceduta. Probabilmente è nata diverse ore dopo il sisma. La bambina è l’unica sopravvissuta della sua famiglia. I soccorritori hanno infatti trovato i corpi del padre, della madre, delle sue tre sorelle, di suo fratello e di sua zia.

“Poi abbiamo sentito un rumore mentre stavamo scavando, abbiamo ripulito e trovato questa piccolina, grazie a Dio”, ha raccontato un testimone. “Abbiamo tagliato il cordone ombelicale e poi l’abbiamo portata in ospedale”, ha proseguito.

In un video che circola sui social si vede un uomo che porta via la neonata coperta di polvere in mezzo alle macerie, mentre un altro gli lancia una trapunta per coprirla. La piccola è stata portata in ospedale nella vicina città di Afrin, dove è stata messa in un’incubatrice e sottoposta a fleboclisi per ingerire vitamine. Le sue condizioni sono stabili, hanno riferito i medici.

 

 

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