R. – Noi abbiamo lanciato questa proposta, votata il 10 maggio del 2012 dal Parlamento europeo, per ricordare tutte le storie di bene e di altruismo fatte da uomini nei momenti bui dell’umanità. Noi abbiamo un po’ esteso questo concetto dei giusti che era nato in Israele nel museo dello Yad Vashem per ricordare coloro che hanno aiutato agli ebrei. Ho coniato un nuovo slogan “Il giusto non è solo chi salva un ebreo, ma chi salva un altro uomo nei momenti duri dell’umanità”. Questa giornata capovolge un po’ il tema della memoria, perché questo molto spesso viene visto come un momento negativo, come a dire: “Noi ci colpevolizziamo per quello che è successo nel passato”. Io invece ho un’altra idea: noi dobbiamo dire che ogni uomo può essere artefice del bene e quindi se la storia sta avendo un’altra direzione questo dipende dalle scelte degli uomini. E questo è il senso della Giornata dei Giusti.
D. – Cosa si è pensato di fare in occasione della terza Giornata Europea dei Giusti?
R. – Abbiamo lanciato un messaggio di speranza rispetto a quanto avviene oggi nel mondo arabo musulmano. Sembra quasi che questa ondata integralista sia vincente, e sono in molti a crederlo. Noi la pensiamo un po’ diversamente: in questo mondo ci sono persone che lottano per la dignità. Per cui, un po’ come succedeva ai tempi del totalitarismo sovietico, noi dobbiamo guardare e scoprire queste figure che non si piegano. Dobbiamo valorizzare le persone che in questo mondo non accettano questa idea che in nome di un dio si possano uccidere gli uomini.
D. – La città di Assisi quest’anno è entrata a far parte del network internazionale di Gariwo, con il suo Giardino dei Giusti. Quali altre città italiane partecipano?
R. – Ci sono cerimonie a Palermo, a Firenze, iniziative a Benevento… Ci sono più di cento eventi e ogni anno ci sono sempre più scuole che partecipano. Ogni anno, questa rete si estende anche a livello internazionale, perché quest’anno in Germania si tiene la prima Giornata europea dei Giusti. A Sarajevo si tiene un’iniziativa fatta da Svetlana Broz, a Varsavia ce ne sarà un’altra nel museo ebraico e a Praga. Il 18 marzo, a Bruxelles, nel parlamento europeo ci sarà un’iniziativa politica a sostegno di questa giornata. Molti non si rendono conto, ma i giovani, quando si raccontano storie di bene, sono contenti, sperano nel mondo e si sentono protagonisti.
D. – Come è possibile partecipare attivamente alla Giornata Europea dei Giusti?
R. – Ognuno può fare delle iniziative. Io ho lanciato il movimento nelle scuole chiedendo di adottare un giusto, cioè scoprire una storia. Nelle città ho avanzato la proposta di costruire dei Giardini dei Giusti.
Fonte: Radio Vaticana
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