Non è più tempo di una spiritualità individuale, ma di una spiritualità di comunione, perché la Chiesa non è un cammino che si fa da soli, ma insieme. È un vero e proprio sussulto quello che il cardinale João Braz de Aviz ha chiesto a tutti i consacrati. L’occasione è stata la presentazione della terza lettera del dicastero dal titolo Contemplate.
Ai consacrati e alle consacrate sulle tracce della Bellezza, edita dalla Libreria Editrice Vaticana. Durante l’incontro, svoltosi nei giorni scorsi alla Pontificia università Urbaniana, , il prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica ha fatto riferimento alla Trinità per far comprendere che in questa ottica deve essere rivista ogni relazione, compreso anche il rapporto tra autorità e obbedienza negli istituti. Questo infatti dovrebbe essere un rapporto in cui si cerca insieme la volontà di Dio.
Il cardinale ha poi ricordato che entrare nella contemplazione significa sempre più ricreare la relazione con Dio e tra di noi. E considerando Dio come Trinità, è necessario fare esperienza di lui sperimentando la relazione d’amore nella profondità della solitudine e del silenzio.
Da qui l’invito a riconoscere che nell’altro c’è qualcosa di importante per arrivare a Dio: un atteggiamento non sempre facile, che tuttavia va riscoperto imparando l’umiltà da Gesù, il quale si fa bambino nel mistero del Natale. Il porporato ha infine annunciato che la prossima lettera, la quarta e ultima, sarà dedicata alla missione.
Redazione Papaboys (Fonte 2015-12-22 L’Osservatore Romano)