Ai giornalisti che la intervistavano, si è affrettata a dire: «Lascio tutto a posto, non è rimasta nessuna pratica in sospeso», quasi preoccupata che la sua assenza potesse procurare qualche problema a chi l’avrebbe sostituita». Tina Marotti, 60 anni, lascia il lavoro in piena coerenza con 42 anni di carriera: mettendo in primo piano il dovere, l’amore per le cose ben fatte, il rispetto degli altri.
Valori che l’anno portata a stabilire un record che sembra imbattibile: 41 anni e 10 mesi di servizio senza aver mai usufruito di un giorno di malattia. Alla faccia di tanti suoi colleghi, impiegati comunali, che sono diventati celebri per le ragioni opposte: timbrature del cartellino in mutande, assenteismo spinto, giri ai supermercati in orario di lavoro… Giusto per dire, come ha sottolineato la signora Tina per prima, che non siamo tutti uguali, nemmeno i dipendenti pubblici sono un’unica categoria monolitica fatta di fannulloni…
Vorremmo tanto intervistare, la signora Tina Marotti, per farle un sacco di domande.Ad esempio: possibile che, in quasi 42 anni, non si sia mai concessa nemmeno un giorno di assenza? Parlando ai giornali, sfoderando un’allegra ironia, ha raccontato che in realtà un’assenza l’ha fatta: per maternità, quando ha dato alla luce il figlio Cristian. «Ma la maternità non è una malattia, giusto?», chiede sorniona.
Ma le sarà pure capitata un’influenza, una febbre alta, un qualche virus… Scopriamo che sì, le sono capitati – non è una superdonna immune ai batteri cattivi – ma si è fatta forza ed è andata lo stesso in ufficio a fare il suo dovere.
Forse questa è la parola chiave della storia: il dovere, o meglio ancora l’amore per il dovere.Bellissime e quasi commoventi alcune sue dichiarazioni: «I cittadini hanno il diritto di essere accolti al meglio e di non vagare tra gli uffici comunali senza sapere dove sbrigare le pratiche. Io sono sempre stata al loro servizio, perché così deve essere».
Originaria di Benevento, si è trasferita a Spotorno, in provincia di Savona, nel 1970.Qui si è diplomata e ha cominciato la sua carriera nella pubblica amministrazione, prima come bibliotecaria, poi nella segreteria generale, diventando il braccio destro e la persona di fiducia di tanti sindaci: loro cambiavano, lei restava al suo posto dando continuità al lavoro.
Avercene di persone come la signora Tina…
Redazione Papaboys (Fonte www.famigliacristiana.it/Paolo Perazzolo)
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