I primi accessi erano stati per febbre e problematiche respiratorie: una prima visita a gennaio, altre tre a febbraio. Nell’ultimo caso è intervenuta l’ambulanza. La piccola è stata portata prima al presidio di Beauregard, dove è andata in arresto cardiaco, e poi al Parini. Da qui, il trasferimento al Regina Margherita, in condizioni disperate. I genitori hanno dato l’assenso alla donazione degli organi. Indaga la polizia. Padre e madre avevano portato la prima volta la piccola in ospedale, nel presidio pediatrico Beauregard di Aosta, mercoledì 5 febbraio. Infiammazione delle vie respiratorie, eseguiti esami del sangue e la piccola era stata dimessa come se si trattasse di una semplice influenza facile da tenere sotto controllo.
Il giorno dopo, però, giovedì 6 febbraio, i genitori erano tornati nuovamente con la piccina perchè erano preoccupati e non notavano miglioramenti: l’aveva visitata un altro pediatra. Stazionario il quadro clinico e rimanda tutti a casa. E si arriva a martedì 11 febbraio, la bimba non si era ancora rimessa e i genitori la hanno portata di nuovo al pronto soccorso, vedevano dei peggioramenti. Nuovamente la piccina viene visitata e dimessa, anche se aveva febbre e tosse dopo tutti quei giorni di cure e convalescenza che non avevano risolto la situazione.
Le viene data una terapia di paracetamolo e cortisone, anche dell’ aerosol per aiutarla a respirare. La sera del 12, mercoledì, dopo una settimana di tribolazione e corse in ospedale, la situazione è brutta e i genitori della piccolina tornano al presidio pediatrico. Un’ora dopo, verso la mezzanotte, il quadro clinico precipita. Si chiama un medico rianimatore, la bimba viene trasferita all’ospedale Parini, sempre ad Aosta, e poi un elicottero la porta al Regina Margherita di Torino. Arriva con una grave insufficienza respiratoria e in arresto cardiaco. Le sue condizioni sono disperate e falliscono tutti i tentativi di tenerla in vita.