“Guardando il programma del Simposio e i temi trattati, mi accorgo di quanto l’immagine di San Bonaventura nel frattempo si sia arricchita e quanto, perciò, egli abbia da dirci proprio in questo particolare momento storico”. E’ quanto scrive il Papa emerito, Benedetto XVI, nel messaggio rivolto ai partecipanti al Congresso internazionale “Deus Summe Cognoscibilis. L’attualità teologica di San Bonaventura”. Le nostre conoscenze sul secolo XIII – aggiunge il Papa emerito – sono veramente cresciute e si sono approfondite, proprio anche riguardo al Dottore Serafico”. Al Congresso, in programma, a partire da oggi e fino a venerdì prossimo, partecipano 48 relatori provenienti da varie parti del mondo.
Attualità di San Bonaventura
L’evento, promosso in occasione dell’ottavo centenario dalla nascita di San Bonaventura, si colloca nella linea degli ultimi grandi Congressi internazionali del 1974. Il Congresso intende esplorare le vie secondo le quali San Bonaventura rimane uno stimolante interlocutore, considerando le potenzialità del suo pensiero e le sfide attuali della riflessione filosofica, teologica e spirituale. Durante i lavori è stato presentato il volume II dell’Opera omnia dal titolo “Comprensione della rivelazione e Teologia della storia in San Bonaventura”, prima traduzione integrale in lingua italiana della tesi di abilitazione del Papa emerito.
Congresso frutto della collaborazione fra tre Università pontificie
Nella prima giornata del Congresso si è affrontata la questione del metodo teologico e della Rivelazione. La seconda giornata è dedicata alla teologia della creazione e alla cristologia.Nella terza e ultima giornata, il prossimo 17 novembre, si approfondiscono, tra l’altro, temi legati all’ecclesiologia. Il Congresso è il frutto di una collaborazione,
Vita di San Bonaventura
Giovanni Fidanza, conosciuto con il nome di Bonaventura, è nato nel 1218 a Bagnoregio. Da bambino si ammalò in modo grave. Guarì dopo l’incontro con San Francesco che, in quell’occasione, pronunciò queste parole: “Bona ventura”. Da allora fu chiamato Bonaventura. Entrò nell’Ordine dei frati Minori anche per adempiere al voto fatto da sua madre. Nel 1257 venne eletto generale dell’ordine francescano. Morì nel 1274, all’età 56 anni. Nel 1588 Sisto V lo proclamò dottore della Chiesa col titolo di “Doctor Seraphicus”. Tra le opere di San Bonaventura, la più conosciuta è “Itinerarium mentis in Deum”. Si tratta di un itinerario filosofico, teologico e mistico che accompagna l’uomo attraverso le sei scale dell’ascesa a Dio, fino alla pace della contemplazione.
di Amedeo Lomonaco per la Radio Vaticana
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