Torna il Natale in Uruguay. Non che se ne fosse mai andato per la verità. La principale festività cattolica veniva celebrata come tale, magari a 30 gradi all’ombra essendo piena estate nel piccolo paese sudamericano, ma “occultata” sotto mentite spoglie.
“Nel secolo passato, quando si ebbe la separazione tra Chiesa e Stato” osserva Daniel Kerber, vicario dell’Arcidiocesi di Montevideo, “ci fu la secolarizzazione di tutte le feste, tra esse la Settimana Santa, ufficialmente chiamata la Settimana del Turismo, e il Natale che ufficialmente era designato come il Giorno della Famiglia”. Fasti di una separazione intransigente che è perdurata in tempi ideologicamente meno rigidi verso la Chiesa e i suoi rappresentanti.
L’operazione riappropriazione del Natale prevede cinque iniziative, che saranno diligentemente spiegate ai fedeli nelle messe di questo tempo di Avvento. La recita di una novena all’Immacolata del Rosario dell’Aurora sarà la prima, e verrà fatta in quattro punti importanti della città: lo splendido lungomare che gli uruguayani chiamano rambla, una piccola grotta dedicata alla Madonna di Lourdes, il Santuario della Medaglia Miracolosa e quello di Maria Ausiliatrice. Appuntamento all’alba, alle 7,30, e via con il rosario. Un secondo passo consisterà nella distribuzione di una balconera alle parrocchie e alle scuole, ossia dei lenzi con la frase natalizia “Navidad con Jesús” e la raccomandazione di esporli da balconi, terrazze e finestre l’8 dicembre e l’8 gennaio. La fase successiva contempla la distribuzione di un libricino con preghiere da recitare in famiglia nel cenone della vigilia e come quarta proposta la benedizione del “Nino Jesús” nel presepe domestico il sabato 17 e domenica 18 dicembre. Infine l’invito a parrocchie, istituti scolastici, scuole, movimenti e comunità a realizzare un “opera di misericordia” come visitare ospedali, centri di salute e invitare a casa per il pranzo di Natale persone in situazione di bisogno.
La campagna è stata benedetta anche dal Papa argentino per interposta persona, quella del cardinale e arcivescovo di Montevideo Daniel Sturla che di ritorno da Roma ha detto che anche Francesco appoggia la campagna pro Natale “con cui si cerca di restituire il significato autentico a questa celebrazione in un paese che non la riconosce con il suo nome”.
Potrebbe essere questo il regalo di Natale che il Presidente Tabaré Vazquez porterà al Papa nel corso della visita che farà venerdì 2 dicembre.
Redazione Papaboys (Fonte www.terredamerica.com/Alver Metalli)