Sulla dorsale tirrenica viaggia il contagio, colpendo in modo più pesante regioni che nella prima fase avevano subito, in modo minore, l’avanzata di Sars-CoV-2.
La Lombardia – scrive l’edizione on line del quotidiano Il Messaggero – resta l’epicentro, ma questo non sorprende: il 19 aprile, quando ci fu il picco dei contagi, la Regione governata da Fontana si trovò con 341 “attualmente positivi” ogni 100 mila abitanti, oggi il dato è simile, 332, il più alto tra le grandi regioni del Nord.
Chiaro: gli “attualmente positivi” di oggi sono differenti da quelli del 19 aprile, perché si stanno facendo molti più tamponi (ieri 170mila, il 19 aprile meno di 51mila) le persone realmente contagiate, in quel periodo, erano molte di più di quelle scovate con i test. Ma ciò che conta è la distribuzione territoriale.
Nella prima fase, prendendo come punto di riferimento sempre il picco del 19 aprile, sopra i 300 “attualmente positivi” ogni 100mila abitanti, c’erano solo regioni del Nord: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Province di Trento e Bolzano; ieri la fotografia della diffusione del virus era completamente differente, perché sopra 300 ci sono sì regioni del Nord come Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Bolzano, ma poi l’epidemia si spinge verso Sud sulla dorsale tirrenica, dunque Liguria (328 “attualmente positivi” ogni 100mila abitanti), Toscana (356), Lazio (316), Campania (390).
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Raccontata in un altro modo: rispetto al 19 aprile, mentre Lombardia e Piemonte hanno più o meno lo stesso numero di “attualmente positivi” di allora, l’Emilia-Romagna ne ha di meno, mentre la Liguria ha un incremento del 40 per cento, la Toscana li ha raddoppiati, il Lazio quadruplicati, la Campania addirittura ne ha il 650 per cento in più. Alcune piccole regioni, inoltre, sono in grande sofferenza: l’Umbria era un’isola felice nella prima fase, con appena 50 “attualmente positivi” ogni 100mila abitanti il 19 aprile, oggi sono 371; la Valle d’Aosta ha dati altissimi ed è passata da 448 a 721; la provincia autonoma di Bolzano da 301 a 445. In sintesi: rapportato al numero di abitanti, Valle d’Aosta, Bolzano e Campania sono le aree che in questo momento hanno più positivi (in ospedale o in isolamento a casa). La Calabria, invece, conferma la sua situazione invidiabile: aveva 44 “attualmente positivi” ogni 100 mila abitanti il 19 aprile, ne ha 80 (il dato più basso in Italia) oggi.