Il ragazzino ha improvvisamente visto il padre respirare affannosamente, la voce strozzata, il viso paonazzo. E nonostante la giovane età, ha capito immediatamente cosa fosse successo: l’uomo aveva ingoiato uno stuzzichino, un piccolo pezzetto di polpetta, e il bolo si era incastrato nella trachea.
Un banale incidente domestico che avrebbe potuto degenerare in tragedia se il ragazzo, 16 anni appena, non fosse intervenuto immediatamente praticando la manovra di Heimlich, quella abitualmente utilizzata dai soccorritori per la disostruzione delle vie aeree. Un intervento tempestivo ed eseguito a regola d’arte.
E’ successo in una casa del Termo, quartiere periferico a cavallo tra Spezia, Arcola e Vezzano. Jacopo Martusciello ha frequentato le medie ad Arcola. In quelle aule, in collaborazione con l’istituto scolastico, nel 2017 la Croce verde tenne un corso per insegnare ai ragazzini le manovre salvavita. Anche Jacopo aveva partecipato e memorizzato gli schemi di intervento. Poche, semplici nozioni, e a fine percorso un diplomino, di quelli che uno mette nel cassetto per ricordo. Nessuno avrebbe mai immaginato che quei concetti assimilati sui banchi potessero un giorno risultare fondamentali. Invece Jacopo, proprio grazie a quelle competenze maturate a scuola, ha salvato la vita a suo padre Stefano.
I due erano soli in casa, quando l’uomo ha preso in bocca la polpetta. Il boccone non scendeva, e lo stava soffocando. Stefano ha provato a chiamare il figlio, ma il respiro si era fatto flebile. Il ragazzo ha visto il padre in affanno e intuendo che il tempo non sarebbe bastato per dare l’allarme, lo ha afferrato e ha praticato la manovra salvavita. «Non oso pensare a cosa sarebbe successo – racconta commossa mamma Veronica –. Lo ringrazierò sempre e ringrazio la Croce verde di Arcola per avergli insegnato come muoversi in quelle situazioni». Fonte: LaNazione