Tel Aviv, 6. Tre palestinesi sono morti e oltre trecento sono rimasti feriti ieri negli scontri al confine tra Israele e la striscia di Gaza.
Ventimila dimostranti si sono raccolti, secondo le stime dell’esercito israeliano, in diversi punti del confine.
In base al resoconto dell’esercito dello stato ebraico, i manifestanti hanno gettato «bombe a mano ed altri oggetti esplosivi» e hanno «appiccato il fuoco a pneumatici».
L’AZIONE MILITARE
L’esercito ha fatto ricorso a mezzi di dispersione, aprendo anche il fuoco. Stando al portavoce militare israeliano, nel nord della striscia di Gaza una decina di dimostranti sono riusciti a superare i recinti e a entrare in territorio israeliano. «Hanno scagliato bombe a mano e sono rientrati nella striscia» ha aggiunto il portavoce militare.
HAMAS PROTESTA
A organizzare la protesta è stato Hamas, che aveva indetto un “venerdì della fermezza e della resistenza” nell’ambito della cosiddetta “Marcia del ritorno”, una serie di manifestazioni indette per ricordare i settant’anni della Naqba (“catastrofe”) che per i palestinesi coincide con la nascita dello stato di Israele. Altre manifestazioni sono state annunciate per oggi.
Osservatore Romano, 6/7 Ottobre 2018