La storia di tre noti santi che non si sono arresi al malessere del secolo…
(Fonte it.churchpop.com)
La patrona d’Europa, da prima della sua conversione, soprattutto nelle tante occasioni in cui fu disprezzata e umiliata per il fatto di essere donna e di origine ebraica, soffriva intensamente di depressione ma alla fine ha trovato in Dio la Verità che tanto cercava.
Edith Stein, che nel convento carmelitano ha adottato il nome di Teresa Benedetta della Croce dopo essersi convertita ed essersi consacrata radicalmente a Dio, ha perseverato fino al martirio. Ha mantenuto la lucidità, la fede, la speranza e l’amore perfino nella prigionia e nella morte ad Auschwitz-Birkenau.
La forte personalità del fondatore dei Gesuiti era anche incline a sentimenti di profonda inquietudine e sofferenza. Dio lo ha tirato fuori dall’abisso delle tenebre e della sofferenza interiore ispirandogli grandi cose da realizzare in nome di Cristo e della sua Chiesa.
Nei suoi Esercizi Spirituali, si parla appunto della “desolazione”: uno stato di grande inquietudine, irritabilità, sconforto, insicurezza riguardo a se stesso e alle proprie decisioni, dubbi che lo terrorizzavano, grande difficoltà nel perseverare nelle buone intenzioni. Secondo Ignazio, Dio non provoca la desolazione, ma la permette per “scuoterci” come peccatori e chiamarci alla conversione.
Sant’Ignazio offre poi tre consigli per reagire:
non desistere né alterare una buona risoluzione interiore. Intensificare la conversazione con Dio, la meditazione e le buone azioni. Perseverare con pazienza, perché la prova è strettamente limitata da Dio, che darà sollievo al momento opportuno. Oggi però è fondamentale aggiungerne un quarto: cercare l’aiuto medico adeguato.
Il Curato d’Ars è uno dei sacerdoti più amati nella storia della Chiesa. Un parroco zelante e un pastore che ha superato le sue tante limitazioni intellettuali per guidare le anime verso la vita di grazia.
Nonostante il bene che faceva, non riusciva a capire la propria importanza agli occhi di Dio.
Aveva un forte complesso di inutilità personale, sintomo della depressione che lo ha accompagnato per tutta la vita. Nei momenti più difficili ricorreva al Signore, e malgrado la sofferenza rinnovava la determinazione di perseverare nel suo lavoro con fiducia, fede e amore per Dio e per il prossimo.
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