VENETO – TREVISO – Costruire le basi di un nuovo patto educativo è l’obiettivo della 28a Settimana sociale dei cattolici trevigiani, intitolata “Ricomporre Babele”, centrata “sulla necessità di portare al centro l’educazione e la cultura come strumento per unificare la società civile italiana ed europea attorno a valori comuni e condivisi”. L’iniziativa è promossa dal settimanale diocesano la “Vita del popolo”, dall’Azione cattolica della diocesi di Treviso e dal locale Istituto Toniolo. S’inizia lunedì 29 settembre con un’introduzione del vescovo, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, e la relazione di Pierpaolo Triani, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, sul tema “Solo un vero patto educativo ci salverà: opportunità per una nuova coesione sociale nel mondo della complessità e della frammentazione”. Martedì 30 settembre ci sarà un dibattito su “Incontro e scontro di culture: da dispersione e disorientamento ad opportunità”. Lunedì 6 ottobre una serata promossa in collaborazione con la scuola socio-politica promossa dall’associazione “Partecipare il presente”, dal titolo “I giovani abitano un Paese più grande… e vanno via”. Martedì 7 ottobre il quarto appuntamento intitolato “Il patto educativo e sociale: la collaborazione tra soggetti e il ruolo pubblico della famiglia”, con Francesco Belletti, presidente Forum nazionale delle associazioni familiari.
Intervistato dal settimanale diocesano la vita del popolo il relatore della prima giornata, Pierpaolo Triani, dice di condividere l’approccio scelto dai promotori: “La coesione di un Paese, la capacità di costruire futuro si basa anche sulla condivisione di valori ed esperienze che poggiano sull’educazione. Va detto che la via educativa è importante, ma soffre oggi di una frammentazione che oggi noi vediamo nella società stessa”. Per il professore, “la collaborazione non è un fatto semplice, chiede di costruire qualcosa in modo concreto, esige confronto, collaborazione e progettazione comune”. Sulla centralità data alla scuola dall’attuale Governo Triani afferma: “È certo importante che la politica ponga la sua attenzione sulla scuola. Ma dall’altra parte è necessario che si inserisca questa riflessione dentro ad un sistema formativo più ampio. La scuola è importante ma oggi un patto educativo va definito in rete con altri soggetti”. Per il pedagogista “ci sono diverse strade” per i cattolici per essere presenti: “Un primo aspetto è l’individuazione di un nucleo di valori su cui riconoscere le basi di un patto educativo. La seconda strada è quella dei problemi concreti, sui cui costruire alleanze e progetti. Infine ci sono le opere-segno attraverso le quali i cattolici mostrano la fattibilità e la realizzabilità delle proprie idee educative”. Fonte: Agensir