Intervistato dal settimanale diocesano la vita del popolo il relatore della prima giornata, Pierpaolo Triani, dice di condividere l’approccio scelto dai promotori: “La coesione di un Paese, la capacità di costruire futuro si basa anche sulla condivisione di valori ed esperienze che poggiano sull’educazione. Va detto che la via educativa è importante, ma soffre oggi di una frammentazione che oggi noi vediamo nella società stessa”. Per il professore, “la collaborazione non è un fatto semplice, chiede di costruire qualcosa in modo concreto, esige confronto, collaborazione e progettazione comune”. Sulla centralità data alla scuola dall’attuale Governo Triani afferma: “È certo importante che la politica ponga la sua attenzione sulla scuola. Ma dall’altra parte è necessario che si inserisca questa riflessione dentro ad un sistema formativo più ampio. La scuola è importante ma oggi un patto educativo va definito in rete con altri soggetti”. Per il pedagogista “ci sono diverse strade” per i cattolici per essere presenti: “Un primo aspetto è l’individuazione di un nucleo di valori su cui riconoscere le basi di un patto educativo. La seconda strada è quella dei problemi concreti, sui cui costruire alleanze e progetti. Infine ci sono le opere-segno attraverso le quali i cattolici mostrano la fattibilità e la realizzabilità delle proprie idee educative”.
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