BASILICATA – TRICARICO – Il vescovo, monsignor Vincenzo Orofino, e i sacerdoti di Tricarico esprimono “viva solidarietà e cordiale vicinanza” ad Angela Marchisella, sindaco di Tricarico, personalmente impegnata con lo sciopero della fame e della sete per difendere la piena funzionalità del laboratorio di analisi dell’Ospedale di Tricarico, dopo la proposta di accorparlo a quello di Matera. “Mentre manifestano piena sintonia d’intenti con il popolo tricaricese e con colei che lo rappresenta”, “nel pieno e dovuto rispetto dei ruoli e delle competenze, evitando ogni forma di invadenza”, il vescovo e i sacerdoti chiedono, in una nota, “con forza a coloro che hanno la responsabilità delle decisioni di custodire senza riserve l’Ospedale di Tricarico, perché risponda sempre meglio alle reali esigenze delle nostre popolazioni, già fortemente penalizzate da precarie condizioni economiche e strutturali”. Inoltre, “ribadiscono che la riorganizzazione ospedaliera non può essere determinata da calcoli esclusivamente economici e che l’assistenza sanitaria deve essere sempre al servizio della vita e della dignità di ogni persona, mettendo tutti nella condizione di poter essere curati efficacemente e celermente”. Monsignor Orofino e i sacerdoti di Tricarico “esortano tutti a lavorare insieme per il bene integrale delle nostre popolazioni, nel rispetto delle regole, dei ruoli e di quanto concordemente stabilito con il metodo del dialogo” e “ringraziano tutti coloro i quali con competenza professionale, con amore e spirito di servizio, con responsabilità e senso civico, con correttezza e rispetto per gli altri dedicano il loro tempo e le loro energie al servizio delle persone e delle comunità per realizzare tra noi il bene comune, in tutti campi della vita civile”. Il vescovo e i sacerdoti, poi, “invitano tutti a evitare posizioni unilaterali, protagonismi isolati, inefficaci e disgreganti ma anche inerzia e rassegnazione” e “auspicano che il contenzioso si risolva presto e nella direzione del bene comune”, dichiarando nel contempo “piena disponibilità a ogni forma di interlocuzione se questa può favorire la soluzione del problema”. Fonte: Agensir