Recitiamo insieme il Triduo di preghiera a questo grande santo della Chiesa…
I. O glorioso Sant’Ignazio, che al primo leggere che faceste le vite dei santi risolveste subito di imitarli, o rinunziando per sempre ad ogni fasto mondano non cercaste mai altro che la maggior gloria di Dio, ottenete anche a noi un’efficace risoluzione di imitare le vostre virtù, ogni qual volta sentiamo ripetere il vostro nome, affinché, liberi come voi da ogni affetto alla terra, non desideriamo mai altro che di far glorificare in tutto il mondo la religione SS. di Gesù Cristo.
II. O glorioso Sant’Ignazio, che, appena convertito al Signore, maceraste per tal modo la vostra carne con vigilie, con digiuni, con flagelli e con cilici da emulare con l’austerità di vostra vita i più rigidi peniteriti, ottenete anche a noi la grazia di riguardare come nemico il nostro corpo, e di mortificarlo per modo in tutti i suoi sentimenti da riuscire a scontare pienamente in questa vita i gravissimi debiti da noi contratti con la divina giustizia.
III. O glorioso Sant’Ignazio, che, quantunque tentato molte volte di moderare il vostro fervore e di cambiar tenore di vita, lungi dall’aderire alle suggestioni del nemico, raddoppiaste piuttosto i vostri rigori, per cui meritaste di essere visitato dalla santa vergine Maria, che vi dettò il libro così ammirabile degli Esercizi Spirituali, e da Gesù Cristo che vi promise benigna accoglienza in Roma, ottenete anche a noi la grazia di perseverare fino alla morte nell’esercizio della penitenza, senza aderire mai alla voce seducente dei nostri spirituali nemici, affine di meritare come voi, se non in questa terra, almeno dopo la morte, la vista deliziante e la beatifica compagnia di tutta la corte celeste.
IV. O glorioso Sant’Ignazio, che, risoluto di imitare perfettamente la povertà, l’umiltà, la pazienza di Gesù Cristo, rinunciaste a tutti i comodi di vostra casa, non viveste che di limosine, non albergaste che negli ospedali, non vi copriste che di sacco, e con volto sempre giocondo soffriste di essere, non solamente il ludibrio dei fanciulli e della plebe, ma anche accusato come eretico, come mago, e come tale processato e punito dalle più ragguardevoli autorità, ottenete anche a noi la grazia di vivere sempre staccati da tutte le cose dei mondo, e di soffrire sempre in pace tutto le sue persecuzioni, affine di essere non solo discepoli, ma anche imitatori fedeli di Gesù Cristo.
V. O glorioso Sant’Ignazio, che, risoluto di riparar le rovine cagionate dall’eresia e dal mal costume, non vi vergognaste di frequentare, sebbene in età di trentatré anni, le scuole dei fanciulli, indi, guadagnati a cooperatori dei vostri grandiosi disegni i più dotti vostri compagni, li diffondeste nientemeno che in tutti i regni del mondo per procurare la salute di tutti i popoli con l’esempio più ancora che con le parole, dopo di avere giurato ai piedi del sommo Pontefice una speciale obbedienza a tutti quanti i suoi ordini, e da lui riportata l’approvazione la più onorevole e gloriosa, ottenete anche a noi la grazia di essere sempre disposti a qualunque sacrificio per convertire anime a Dio, e glorificar la sua Chiesa, affinché meritiamo ancor noi di partecipare eternamente alla beatitudine di coloro che hanno fame e sete della giustizia.
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