Trova il tempo! Quale? Dove? Come?

Questo benedetto tempo! Il tempo di fare questo, il tempo di fare quello. Ma ne abbiamo di tempo? O lo abbiamo finito?

Ma il tempo esiste veramente? Oppure…. è tutto frutto della nostra idea di vita? Troppe domande, forse… Pensando e credendo nell’eternità mi viene da dire che il tempo è solamente adesso. Ora. E’ solamente quello che stiamo facendo. Ho riletto proprio ieri sera una bellissima catechesi ai giovani del Cardinale di Bologna Carlo Caffarra che parla proprio di questo: il senso del tempo, e della temporalità. 

Partiamo da un’esperienza molto semplice, ma che dona molta materia di riflessione. E’ capitato a tutti- scrive Caffarra –  che quando viviamo momenti di gioia particolarmente intensa, sentiamo dentro di noi la paura che prima o poi questo finirà, e quindi sentiamo dentro di noi il desiderio che il tempo si fermi. A chi di noi non è mai capitato di dire: “è troppo bello perché possa durare!” Riflettiamo attentamente su questa esperienza. La pienezza della gioia, della vita è minacciata dallo scorrere del tempo: il fatto che la nostra vita sia come distesa dentro il tempo, le impedisce di essere piena. Viviamo sempre una “parte” della nostra vita, un “momento” di gioia, un “attimo” di felicità . E’ questo “passare” o “trascorrere” del tempo che costituisce una minaccia permanente. Sentiamo che il tempo è invidioso della nostra felicità

.

Carissimi giovani – è la seconda parte della meditazione del Cardinale (che a fine pagina vi linkerò per intero) –  ascoltate quanto dice S. Paolo “quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna … perché ricevessimo l’adozione a figli” [Gal 4,4]. La “pienezza del tempo”: che espressione carica di significato! Il tempo corre verso un fatto, accaduto il quale esso ha raggiunto il suo traguardo: ha raggiunto il suo fine e la sua fine. Possiamo aiutarci con due immagini. Immaginate un recipiente vuoto che viene progressivamente riempito d’acqua: arriva un momento in cui non è più vuoto; ha raggiunto il suo pieno. Il tempo era come un’attesa, l’invocazione di una Presenza, di qualcosa/qualcuno che venisse. Questa Presenza è arrivata: il tempo è compiuto. Oppure pensate a come una donna vive il tempo della sua gravidanza. Esso è attesa di un evento: vedere il volto di colui che già vive in lei. Le settimane e i mesi sono contati a partire da quel momento

, il momento verso cui tutta la persona si muove.

Il tempo, – i giorni e le settimane o i mesi e gli anni – non è un movimento senza nessuna meta, una sorta di Ulisse senz’Itaca: ha un traguardo verso cui si muove. Non è una sorta di serpente che vuole prendersi la coda, una circonferenza nella quale ogni punto è al contempo inizio e fine: è l’attesa di una Presenza. Ha un traguardo: quale? è attesa di chi/di che cosa? direbbe S. Paolo: “quando venne la pienezza del tempo”? quando “Dio mandò il suo Figlio, nato da donna”. Quando cioè “in un momento predeterminato, un momento nel tempo e del tempo,/ un momento non fuori del tempo, ma nel tempo, in ciò che noi chiamiamo storia” [T.S. Eliot, Cori da “La Rocca”], Dio mandò il suo Figlio.

Vorrei concludere questo blog di oggi con una poesia/riflessione/preghiera del filosofo francese Jean Guitton che ha come titolo proprio “Insegnami il tempo”! Vi auguro una buona lettura! di Daniele Venturi

Insegnami il tempo – Jean Guitton

Dio mio, 

insegnami ad usare bene il tempo che tu mi dai
e ad impiegarlo bene, senza sciuparne.
Insegnami a prevedere senza tormentarmi,
insegnami a trarre profitto dagli errori passati,
senza lasciarmi prendere dagli scrupoli.
Insegnami ad immaginare l’avvenire
senza disperarmi che non possa essere
quale io l’immagino.
Insegnami a piangere sulle mie colpe
senza cadere nell’inquietudine.
Insegnami ad agire senza fretta,
e ad affrettarmi senza precipitazione.
Insegnami ad unire la fretta alla lentezza,
la serenità al fervore, lo zelo alla pace.
Aiutami quando comincio,
perché è  proprio allora che io sono debole.
Veglia sulla mia attenzione quando lavoro,
e soprattutto riempi Tu i vuoti delle mie opere.
Fa’ che io ami il tempo
che tanto assomiglia alla Tua grazia
perché esso porta tutte le opere alla loro fine
e alla loro perfezione
senza che noi abbiamo l’impressione
di parteciparvi in qualche modo.

 



Il link alla Catechesi ai giovani in versione integrale “Il senso del tempo e l’Avvenimento Cristiano” del Cardinale di Bologna Carlo Caffarra 

 http://www.caffarra.it/cate0502.php#sthash.90dyVryQ.dpuf

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