Il ritrovamento delle spoglie del capitano pilota Mariangela Valentini, morta nello scontro tra i due Tornado avvenuto nei cieli sopra Ascoli Piceno, è stato confermato dall’Aeronautica militare. I resti del quarto pilota disperso dopo l’incidente erano avvistati già ieri notte a Poggio Anzù, sotto la cabina di pilotaggio distrutta del suo aereo. Di Valentini, 31 anni, bionda con occhi azzurri e il sogno di volare, la prima donna pilota a perdere la vita in missione in Italia, erano già stati rinvenuti il casco e il badge, ma in un’altra zona.
Recuperata seconda scatola nera In mattinata è stata recuperata anche la seconda scatola nera, presumibilmente proprio del Tornado Ids pilotato da Mariangela Valentini. Il dispositivo è stato ritrovato nella zona dove i soccorritori stanno operando per mettere in sicurezza la carlinga del velivolo, all’interno della quale è stato rinvenuto il corpo della donna. La scatola nera dell’altro Tornado era stata recuperata invece mercoledì e, secondo indiscrezioni, risulterebbe parzialmente danneggiata. Lo strumento è comunque a disposizione della procura di Ascoli Piceno, che affiderà a un perito, assistito da un esperto dell’Aeronautica, la trascrizione dei dati. Operazione che riguarderà anche la scatola nera appena recuperata.
Gli altri ritrovamenti Nella giornata di ieri le squadre del Soccorso Alpino avevano trovato nell’area di Poggio Anzù anche i resti di un terzo corpo maschile, dopo i due rinvenuti mercoledì nella valle vicina, nei pressi di Tronzano. E anche se non c’è l’identificazione ufficiale (per la quale sarà necessario l’esame del Dna) è praticamente certo che la salma sfigurata dall’esplosione, recuperata con un verricello da un elicottero dell’Aeronautica e portata all’obitorio di Ascoli Piceno, sia quella del capitano navigatore Paolo Piero Franzese, che faceva parte dello stesso equipaggio di Mariangela Valentini. Il capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri formavano invece l’equipaggio dell’altro velivolo e per questo sono stati trovati nella stessa area, a 800 metri di distanza l’uno dall’altro.
Le indagini La Procura di Ascoli Piceno intanto ha inviato i carabinieri alla base militare di Ghedi (Brescia) per acquisire la testimonianza del col. Andrea Di Pietro, il comandante del 6° stormo dell’Aeronautica militare, di cui facevano parte i quattro piloti morti. I militari hanno anche sequestrato i piani di volo e tutti i documenti sui due aerei, compresi i libretti di manutenzione. Moltissimi i punti da chiarire, pochi quelli certi, anzi, forse, sono solo uno: i due velivoli, impegnati in missioni diverse, con compiti (task) diversi, non dovevano essere nella zona dello scontro “contemporaneamente – spiegano fonti dell’Aeronautica – alla stessa quota e allo stesso orario. Sul perché si siano trovati lì insieme è una delle cose che dovrà chiarire l’inchiesta, anzi la cosa principale”. Un’altra certezza è l’esclusione “categorica” da parte dell’Aeronautica e della Procura ascolana del rischio di inquinamento radioattivo nella zona del disastro.
Napolitano: “Solidarietà, cordoglio, partecipazione al dolore dei familiari” “Il tragico incidente aereo in cui hanno perso la vita il capitano Mariangela Valentini, il capitano Alessandro Dotto, il capitano Giuseppe Palminteri e il capitano Paolo Piero Franzese, mentre erano impegnati in attività addestrativa, ha destato profonda commozione in tutto il Paese”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime così la propria partecipazione al dolore dei familiari delle vittime della tragedia di Ascoli. Quattro militari, infatti, hanno perso la vita lo scorso 18 agosto, a seguito di uno scontro tra due tornado – in esercizi di addestramento – sui cieli della cittadina marchigiana. “In questa triste circostanza, voglia rendersi interprete presso l’Aeronautica Militare e le famiglie dei quattro ufficiali – conclude Napolitano – dei miei sentimenti di cordoglio, solidarietà e intensa partecipazione al dolore dei congiunti”. (Fonte: RaiNews24)
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