“Tu sei il Dio vero, dal quale tutte le cose furono fatte. Tutto ciò che è bello, attesta che Tu sei sovranamente bello; Tutto ciò che è eletto, attesta che Tu stai sopra ogni cosa creata; Tutto ciò che è forte, attesta che Tu sei fortissimo; Tutto ciò che è amabile, infine, attesta che Tu sei incomparabilmente più amabile. Salute e gloria a Te, Verbo Incarnato, che oggi, inclinando i cieli, discendi a salvare l’uomo”. (San Lorenzo Giustiniani)
Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio Unigenito. E’ apparsa la Grazia. La Grazia è il manifestarsi di Dio, l’aprirsi di Dio all’uomo. La Grazia è Dio quale “Padre nostro”. È il Figlio di Dio quale Figlio della Vergine. È lo Spirito Santo, operante nel cuore dell’uomo con la ricchezza infinita dei suoi doni.
La Grazia è, insieme, l’uomo: l’uomo nuovo, nuovamente creato. E’ l’uomo visitato da Dio nelle profondità stesse della sua essenza umana. È l’uomo chiamato, nel mistero dell’immagine e somiglianza, alla partecipazione della Natura divina. La Grazia, allora, è Dio in noi: in ognuno, in tutti. La Grazia, allora, è noi in Dio. (Dai discorsi di Giovanni Paolo VI)
“E’ nato un bambino, un figlio ci è donato”. Ci è stato dato nella notte di Betlemme. La grazia è appunto dono. È il “donarsi” di Dio alla creatura, all’uomo: il “donarsi” di ciò che è divino e ciò che è umano. Nella notte di Natale la grazia è diventata palese. Si è manifestata nella sua dimensione definitiva.
Dio “dona se stesso” nel Figlio.
Dona se stesso per opera dello Spirito Santo, che la Vergine di Nazaret ha ricevuto nell’annunciazione. Dio dona se stesso grazie al suo infinito amore. La grazia ci esorta a vivere “con sobrietà”, giustizia e pietà”. Come dice San Paolo: Il cristiano cammina verso la gioia piena del Cielo, quando combatte il consumismo, quando vince l’egoismo, quando si apre a Dio. In tal modo rinasce l’uomo, rinasce il cristiano nuovo, ricco della grazia divina, ricco della vita di Dio. Tutto questo è una risposta di amore all’infinito amore di Dio per noi; tutto questo è un donarsi a quel Dio che si è donato a noi per la nostra pace e per la nostra gioia.